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Scuola24: “Una pericolosa normalità. Quale scuola dopo l’emergenza”

«Nel caso della scuola la fine della pandemia potrà lasciare tracce profonde, oppure un graduale ritorno all’ordine e alla “normalità”. Sta a noi, agli operatori della scuola, alla sensibilità sociale diffusa, al mondo delle istituzioni, compiere delle scelte in una o in un’altra direzione», scrive Dario Siess, docente del liceo “Peano” di Tortona, in un interessante articolo “Una pericolosa normalità. Quale scuola dopo l’emergenza”, pubblicato sulle pagine di Scuola24.

«La rapidità con cui la scuola italiana ha dovuto affrontare l’emergenza sanitaria e il blocco sine die delle lezioni ha generato, al suo interno, un flusso di reazioni concatenate e contraddittorie: dalla diffidenza pregressa per le piattaforme digitali si è passati d’incanto all’euforia per la novità del “telelavoro”, a cui è seguito l’altrettanto repentino disincanto per un mezzo che ha interrotto il consueto rapporto “caldo” con gli alunni e il normale format didattico articolato in lezione-verifica-valutazione.

La pluridecennale latenza della politica italiana nell’affrontare il problema della riforma dell’insegnamento, ha infine accentuato l’impreparazione del sistema scolastico nel gestire uno scenario di cambiamento didattico e organizzativo, ora imposto dall’esterno, non frutto di un’elaborazione interna e di una scelta condivisa.

Di fronte a questo scenario incerto si profilano due risposte, apparentemente divergenti, in realtà (pericolosamente) complementari. Da un lato una sorta di adattamento superficiale alla didattica a distanza, con la trasposizione forzata dentro il medium digitale dello schema tradizionale, basato sulla centralità del docente e della “spiegazione” (ora) via webinar, in attesa che la scuola “normale” riapra i battenti e …