BEGIN TYPING YOUR SEARCH ABOVE AND PRESS RETURN TO SEARCH. PRESS ESC TO CANCEL

Mozione PD sulla Grande Guerra

La Camera dei deputati ha bocciato la mozione presentata dal Partito Democratico sulle Iniziative per la celebrazione del centesimo anniversario della vittoria della Prima Guerra Mondiale, che poneva l’accento sul ruolo distruttivo che produssero i nazionalismi europei nello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Al contrario, è stata approvata dalla maggioranza la mozione presentata da Fratelli d’Italia che della Grande Guerra sottolinea invece il valore della “vittoria indimenticabile che ci permise di completare il percorso risorgimentale, portando i confini della Patria là dove già Dante aveva indicato”. Quindi, non l’inutile strage, come sostenne Papa Benedetto XV nell’agosto del 1917, una tragedia mondiale che causò oltre 17 milioni di vittime tra militari e civili, ma una guerra dove “i nostri eroi trasformarono uno Stato giovane in una Nazione”.

Iniziative per la celebrazione del centesimo anniversario della vittoria della Prima Guerra Mondiale

La Camera, premesso che:

la prima guerra mondiale rappresentò uno scontro feroce tra nazionalismi che non avevano saputo trovare nella politica e nella diplomazia la via della conciliazione tra interessi divergenti e spesso contrapposti: un fallimento della comunità internazionale che si tradusse in un’orrenda strage di quasi venti milioni di morti e che chiese all’Italia l’altissimo tributo di oltre un milione di vittime tra civili e militari (pari a circa il 3 per cento della popolazione italiana dell’epoca);

le conseguenze di quella catastrofe politica e culturale segnarono in profondità la storia europea e mondiale del ventesimo secolo, lasciando una scia di contrapposizioni nazionalistiche, intolleranze etniche e tensioni sociali che avrebbe aperto la strada sia ai totalitarismi nazifascisti sia alla dittatura staliniana e che avrebbe condotto di lì a poco ad un nuovo e ancora più devastante conflitto mondiale;

negli anni del conflitto l’eroismo civile e militare della nazione italiana si mostrò appieno nelle trincee di combattimento (dove soldati e ufficiali seppero difendere l’integrità territoriale italiana nonostante i numerosi e devastanti errori dei vertici politici e militari) con l’impegno costante e sempre più gravoso di milioni di donne e di uomini sui luoghi di lavoro;

in occasione del centenario della prima guerra mondiale i Paesi allora coinvolti nelle ostilità, tra cui l’Italia, tenuto conto della valenza sovranazionale e della dimensione europea dell’evento, hanno deciso di dare avvio ad un percorso di commemorazioni che ha avuto inizio nel 2014 e terminerà tra pochi mesi;

per coordinare la pianificazione e l’organizzazione degli eventi connessi alla realizzazione di tale percorso di memoria comune, il 6 giugno 2013 è stato istituito, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per il centenario della prima guerra mondiale;

successivamente con la legge 27 dicembre 2013, n. 147, meglio nota come legge di stabilità per il 2014, è stata autorizzata la spesa di «8 milioni di euro per il 2014 e 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, al fine di realizzare interventi urgenti per la messa in sicurezza, il restauro e il ripristino del decoro dei “Luoghi della memoria”» e di 1,5 milioni euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 per promuovere la conoscenza degli eventi dalla prima guerra mondiale e preservarne la memoria in favore delle future generazioni, attraverso la realizzazione di manifestazioni, convegni, mostre, itinerari, anche con il coinvolgimento attivo delle scuole;

l’obiettivo è stato quello di dare vita ad un percorso storico, culturale e didattico finalizzato a ricordare, soprattutto nelle nuove generazioni, avvenimenti e momenti drammaticamente significativi per la storia del nostro Paese;

tra le iniziative già svolte, si ricordano sicuramente le attività coordinate dalla struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della stessa Presidenza del Consiglio dei ministri: gli interventi infrastrutturali per la realizzazione di un «memoriale diffuso» che hanno interessato i principali sacrari italiani: Redipuglia, Cima Grappa, Asiago, Caduti d’Oltremare, Oslavia e Tempio Ossario di Bassano del Grappa, oltre al Cimitero dei Caduti di Aquileia; come i progetti rivolti alle scuole, come «Memorie d’Italia», «Grande Guerra 100», «Il punto di vista degli eroi», «Soldato su Facebook» e «Cultura della pace»; il coinvolgimento diretto di oltre 1.500.000 di studenti delle scuole secondarie di primo grado; l’avviso pubblico per le iniziative culturali commemorative sulla grande guerra per un totale di ottocento soggetti beneficiari e quasi due milioni di euro assegnati;

l’allestimento diffuso, su tutto il territorio nazionale, della mostra dedicata alla prima guerra mondiale, organizzata presso il complesso del Vittoriano, a cura dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, un progetto non oneroso che, con una felice combinazione di supporti multimediali, fotografici e documentali, ha offerto una panoramica sulle cause e sulle conseguenze del conflitto, affrontato sotto molteplici punti di vista: il fronte interno, la devozione popolare, i gesti di autolesionismo dei soldati, la questione femminile;

l’allestimento diffuso della mostra ivi descritta, come anche altri progetti relativi alla prima guerra mondiale, potrebbero vedere, nei prossimi mesi, la partecipazione o il coinvolgimento diretto delle scuole, soprattutto secondarie, nelle fasi di elaborazione e realizzazione di progetti didattici, in modo tale da far conoscere ai giovani di oggi non solo i fatti riportati sui libri di storia, ma le testimonianze dirette, le storie concrete, a volte tristi, ma spesso eroiche dei loro coetanei di allora, dei propri avi e i valori che ispirarono molte delle loro azioni;

nella medesima prospettiva, merita apprezzamento il progetto nazionale curato dal Ministero per i beni e le attività culturali «14-18 Documenti e immagini della Grande Guerra» (www.14-18.it), volto a creare un grande archivio di immagini di particolare interesse storico, documentario ed artistico sulla prima guerra mondiale, integrato nel portale Europeana (http://www.europeana.eu) attraverso il progetto «Europeana collections 1914-1918» (http://www.europeana-collections-1914-1918.eu/) rivolto, in particolare, alle giovani generazioni;

è stata, tra l’altro, depositata la proposta di legge, già presentata nella XVII legislatura, volta ad attivare il procedimento per la riabilitazione del personale militare italiano condannato alla pena capitale per la violazione di disposizioni previste dall’allora codice penale militare, restituendo così dignità a quei militari che furono vittime dei metodi repressivi con i quali si voleva mantenere la disciplina nei ranghi dell’esercito durante il primo conflitto mondiale,

impegna il Governo

a favorire, nei prossimi mesi, la realizzazione di iniziative didattiche relative alla memoria della prima guerra mondiale e allo studio delle ragioni che condussero al conflitto, con particolare riferimento al ruolo distruttivo avuto dai nazionalismi europei e alla differenza tra patriottismo ed etnonazionalismo, al ricordo della partecipazione di milioni di lavoratrici e lavoratori allo sforzo economico e produttivo italiano, alle conseguenze che la strage della prima guerra mondiale comportò per la storia italiana e per l’ascesa della dittatura fascista, attraverso il coinvolgimento diretto delle scuole, soprattutto secondarie, nelle fasi di elaborazione e realizzazione di progetti didattici, in modo tale da far conoscere ai giovani di oggi le testimonianze dirette di quell’epoca e le più efficaci opere storiografiche e letterarie in grado di mantener viva nelle nuove generazioni la consapevolezza dell’altissimo costo umano, civile e culturale che viene ogni volta dal fallimento della politica e dallo scontro tra etnonazionalismi.

(1-00053) Anna Ascani, Andrea Romano, Migliore, Lotti, Pagani, Fiano, Anzaldi, Ciampi, Di Giorgi, Franceschini, Piccoli Nardelli, Prestipino, Rossi