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100 anni dalla fine della Grande Guerra

Ricorre oggi il centenario della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, che è costata anni durissimi di sofferenza e di sacrificio sia dei nostri soldati impegnati sui campi di battaglia, sia della popolazione civile coinvolta nelle zone del fronte.

La guerra ha coinvolto in modo diretto anche il Trentino, la terra in cui sono nata e cresciuta e anche la mia famiglia forzosamente evacuata all’inizio del conflitto a Kirchbichl, un piccolo centro dell’Austria. Mio padre nacque in quel piccolo paese e visse le privazioni che coinvolsero allora la popolazione locale, provata dalla scarsità di cibo e di materie prime.

Il ricordo di quella guerra resta nella memoria delle popolazioni, delle famiglie, dei territori coinvolti.

Dobbiamo essere sempre consapevoli dei costi altissimi imposti dal conflitto, dell’opera martellante svolta dalla propaganda nazionalista, dell’impoverimento del ruolo del Parlamento, del coraggio e dell’abnegazione dei soldati mobilitati.

Rimane una massa imponente di corrispondenza che per la prima volta interessò tutte le classi sociali del nostro Paese e che ne dà commovente e sincera testimonianza.