BEGIN TYPING YOUR SEARCH ABOVE AND PRESS RETURN TO SEARCH. PRESS ESC TO CANCEL

Cultura: impegno Governo è prolungare misure a sostegno di imprese e lavoratori

(ANSA) – ROMA, 21 OTT – «Il 9 marzo ha precipitato il Paese in una situazione di grandissima difficoltà, per le attività produttive, per la scuola, per il mondo della cultura e per quello del turismo. Sulla cultura vorrei mettere l’accento, perché questa pandemia ha toccato il modo stesso di vivere e di fare cultura», ricorda la deputata Flavia Piccoli Nardelli, prima firmataria insieme ad altri parlamentari democratici di una interrogazione al Ministro Franceschini, presentata oggi nel Question time alla Camera.

«Sono stati chiusi i cinema, i teatri, le biblioteche – aggiunge – interrotte le rappresentazioni lirico sinfoniche e si è fermato lo spettacolo dal vivo, chiusi i musei statali e quelli locali, chiuse le biblioteche e gli archivi, ferme le industrie culturali e creative, annullate o rinviate le mostre, bloccata l’editoria, ferma la musica dal vivo, migliaia e migliaia di lavoratori bloccati e senza prospettive. Bene dunque che il ministro Franceschini abbia illustrato oggi in Aula le numerose misure messe in campo a sostegno del mondo della cultura. Significativa risulta l’ampiezza degli interventi effettuati che hanno toccato categorie diverse di lavoratori, intervenendo su situazioni contrattuali tra le più variegate e fragili con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno. La complessità di quanto si è fatto è frutto anche di un lavoro di ascolto che ha coinvolto tutti i soggetti del mondo della cultura. Oltre ai provvedimenti di salvaguardia, voglio sottolineare come siano state messe in campo anche misure di rilancio, che secondo noi devono essere sempre più potenziate nel corso dei prossimi mesi».


RESOCONTO STENOGRAFICO DELL’ASSEMBLEA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

SEDUTA N. 413 DI MERCOLEDÌ 21 OTTOBRE 2020

PRESIDENTE. La deputata Piccoli Nardelli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01825

FLAVIA PICCOLI NARDELLI (PD). Presidente, Ministro, il 9 marzo ha precipitato il Paese in una situazione di grandissima difficoltà per le attività produttive, per le scuole, per il mondo della cultura e quello del turismo.

Mi soffermerò, in particolare, sulla cultura perché, se cultura e turismo sono stati ambedue pesantemente colpiti dalla diffusione del Coronavirus e dai conseguenti provvedimenti adottati dal Governo per contrastare il contagio, per il mondo della cultura, in particolare, questi sono stati interventi che hanno toccato il modo stesso di vivere del nostro Paese e di fare cultura. Sono stati chiusi i cinema, sono stati chiusi i teatri, grandi e piccoli, sono state interrotte le rappresentazioni lirico-sinfoniche, si è fermato tutto lo spettacolo dal vivo, chiusi i musei statali e quelli locali, chiuse le biblioteche e gli archivi, ferme le industrie culturali e creative, annullate o rinviate le mostre, bloccata l’editoria, il mercato discografico e quello della musica dal vivo fermi, migliaia e migliaia di lavoratori bloccati e senza prospettive.

Quello che le chiediamo, Ministro, è di fare il punto sul lavoro fatto fino ad ora dal Governo e dal suo Ministero rispetto a questi settori, così diversi fra loro ma tutti in gravissima crisi, anche per capire come continuare a intervenire per dare sostegno e per promuovere queste realtà così fortemente identitarie per il nostro Paese.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere.

DARIO FRANCESCHINI, Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo. Grazie Presidente. L’onorevole Nardelli ha ricordato la situazione drammatica, in una crisi complicata di carattere generale, in particolare del settore della cultura. è chiaro infatti che tutti i luoghi in cui molte persone devono stare insieme hanno avuto una penalizzazione molto più forte. Noi abbiamo cercato di intervenire – oltre che con l’allargamento di misure di carattere generale come l’estensione degli ammortizzatori sociali ad un settore che non li aveva, l’indennità ai lavoratori stagionali, che non avevano alcun tipo di ammortizzatore sociale, e le misure universali per il ristoro delle aziende in base al calo di fatturato, estese anche al settore culturale – con una serie di provvedimenti, che io ho firmato in questi mesi, a valere sui fondi emergenze che il Parlamento ha approvato. Li cito molto velocemente: 20 milioni per gli operatori dello spettacolo extra FUS, 5 milioni per lo spettacolo viaggiante, 100 milioni per il cinema e l’audiovisivo, 60 milioni per le sale cinematografiche, 6,8 milioni agli operatori dello spettacolo extra FUS, 10 milioni agli esercizi teatrali, 10 milioni per il sostegno dell’industria musicale, discografica e fonografica, 10 milioni agli operatori del settore della musica dal vivo, 50 milioni per l’Istituto Luce e il Fondo Cinema, 5 milioni ai centri di produzione teatrale e di danza, 4 milioni agli organismi di programmazione dell’esercizio teatrale. Altre misure sono intervenute nel settore del libro: ricordo i 30 milioni per il sostegno del libro e della filiera dell’editoria, i 10 milioni di Stato trasferiti alle librerie, 10 milioni ai piccoli editori, 70 milioni ai musei e ai luoghi della cultura non statale, cioè i musei non dello Stato, 20 milioni per il ristoro delle perdite per il rinvio di mostre d’arte, 12 milioni per il ristoro delle perdite per le organizzazioni di musica leggera, 5 milioni per i traduttori editoriali. Si tratta di un elenco di misure – che non leggo nemmeno tutte per ragioni di brevità – che hanno cercato di andare a toccare tutti i settori, anche quelli minori, quelli che hanno avuto meno voce per farsi ascoltare, che sono stati colpiti.

È evidente che queste misure – quindi vengo alla seconda parte dell’interrogazione – sono misure che hanno colpito l’emergenza nella fase in cui è arrivata, ma che dovranno continuare – lo dirò poi, perché c’è un’altra interrogazione sul tema del turismo – in base alla durata della crisi. è evidente infatti che alcuni settori hanno attraversato questa crisi e ne sono usciti, o ne stanno uscendo con maggior velocità mentre altri sono totalmente piombati in uno stato di crisi che non si supera – risponderò poi all’interrogazione precedente – perché è chiaro che, se ci sono dei problemi a stare insieme, legati all’andamento epidemiologico, la crisi dura. Quindi, l’impegno che il Governo ha preso, a differenza del lockdown che ha comportato misure di carattere universale e generale, è di dedicare attenzione nel prolungamento delle misure di sostegno sia per le imprese, in questo caso le istituzioni della cultura, sia per i lavoratori in base al prolungarsi della crisi. Purtroppo, la cultura è un settore in cui la crisi si prolungherà.

PRESIDENTE. La deputata Flavia Piccoli Nardelli ha facoltà di replicare.

FLAVIA PICCOLI NARDELLI (PD). Grazie Presidente. Ministro, prendo atto con soddisfazione di quanto lei ci ha detto. Considero particolarmente significativa l’ampiezza degli interventi effettuati che hanno toccato categorie diverse di lavoratori, intervenendo su situazioni contrattuali fra le più variegate e fragili nell’intento davvero di non lasciare nessuno indietro. Sottolineo la complessità di quanto si è fatto, a fronte di una situazione difficilissima, per garantire resilienza a realtà spesso già in crisi, difficili da mappare, che proprio da questo intervento potranno, spero, trovare motivi per stabilire nuove e reciproche forme di aggregazione e di alleanze.

Noto che in progressione sono stati individuati criteri sempre più specifici per l’attribuzione delle risorse, introducendo maggiore flessibilità nella ripartizione e allargandole via via a platee sempre più ampie, utilizzando ogni possibile forma di sostegno ai lavoratori e agli utenti, dedicando ascolto e attenzione alle richieste delle diverse categorie considerate. Va sottolineato e dato merito a questo capillare lavoro di ascolto, dando voce anche a chi non aveva voce per farsi ascoltare, che ha coinvolto tutti i soggetti del mondo della cultura. Voglio sottolineare anche come, accanto a provvedimenti di tutela e di salvaguardia rispetto alle realtà piegate dai provvedimenti di chiusura, sono state messe in atto anche misure di rilancio su cui io credo dovremmo investire sempre di più, traendo lezione da quanto è emerso in questi momenti di difficoltà.

Registro infine con soddisfazione, Ministro, la rapidità con cui si è dato seguito ai provvedimenti decisi, emanando in tempi brevi i decreti attuativi necessari alla loro operatività. Siamo certi che la creazione di nuovi fondi di emergenza e l’estensione e il rafforzamento degli ammortizzatori sociali debbano essere protratti per consentire che i segnali di ripresa, che si erano registrati alla fine dell’estate scorsa, possano trovare effettiva conferma.