Un piu’ forte contributo dei privati nella gestione e valorizzazione di siti e musei: questa la sostanziale novita’ della riforma del ministero dei Beni culturali varata oggi dal Consiglio dei ministri, rispetto alla prima bozza illustrata a luglio dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che resta immutata nell’impianto centrale. Le altre principali misure riguardano: la divisione dei compiti di tutela e valorizzazione, la creazione di due settori del ministero che si occuperanno di educazione alla cultura e di arte e cultura contemporanea.