DEF 2018: parere negativo

Condivido la dichiarazione di Pier Carlo Padoan sulla Nota di Aggiornamento al DEF: «questa NADEF è un documento basato su misure che sono inefficaci, dannose e pericolose per il Paese: sono inefficaci perché non sono iscritte in una visione complessiva e logica di lungo periodo di dove si può portare il Paese; sono dannose perché implicano in molti casi lo smantellamento di misure che già funzionano per trovare risorse che altrimenti non sarebbero disponibili; sono pericolose perché inseriscono nel sistema fattori di rischio, quei fattori di rischio che i mercati già da mesi stanno valutando e ogni giorno che passa costituiscono una tassa crescente, la tassa del Governo sul Paese, una tassa crescente sulle tasche dei cittadini».

Infatti, anche per le parti di comptenza della Commissione Cultura (scuola, università, ricerca e beni culturali) la Nota di aggiornamento del DEF 2018 presentata dalla maggioranza Lega-M5S è non solo generica ma fortemente lacunosa:  si taglia pesantemente sull’alternanza scuola lavoro senza precisare dove saranno destinate quelle risorse; non si capisce come si intenda promuovere l’inclusione scolastica; non sono chiari i progetti per la scuola digitale; nessuna novità sull’edilizia scolastica; non si spiega come saranno finanziate le assunzioni di personale nella scuola e nei beni culturali; non si specifica quale riduzione di risorse comporterà il trasferimento della competenza sul turismo dal Ministero per i beni culturali al Ministero dell’agricoltura; non si fa cenno a misure concrete in favore della ricerca; non si specificano gli strumenti per ampliare la no tax area dell’Università.

Non rinunciamo al futuro, investiamo in istruzione e competenze

Nei giorni scorsi abbiamo cominciato a discutere il DEF che contiene le indicazioni sulle politiche economiche e finanziarie che l’esecutivo metterà in atto nei prossimi mesi. Una sorta di dichiarazione di intenti che descrive la prospettiva del governo su temi cruciali. Mi sembra importante che nel prossimo futuro- si continui sulla strada tracciata per quel che concerne gli investimenti in formazione e capitale umano.

Credo, infatti, che le risposte immaginate non debbano limitarsi al “qui e ora” ma indicare anche una visione per il futuro che è indispensabile per lo sviluppo e la crescita del Paese. La sfida sarà quella di adeguare le competenze di studenti e lavoratori ai cambiamenti imposti dalla rivoluzione tecnologica.

La nostra Buona Scuola

Pubblichiamo le linee guida dell’intervento di Flavia Piccoli Nardelli all’incontro su “La nostra Buona Scuola” organizzato dal Circolo del Partito Democratico di Trastevere lo scorso 31 maggio.
Sono intervenuti all’iniziativa: Flavia Piccoli Nardelli (deputata PD), Giorgio Benigni (circolo PD Esquilino), Stefano Prati (Circolo PD Trastevere).

L’età della frammentazione – Cultura del libro e scuola digitale

Pubblichiamo l’intervento di Flavia Piccoli Nardelli alla presentazione del libro di Gino Roncaglia “L’età della frammentazione – Cultura del libro e scuola digitale”, che si è svolta il 17 maggio scorso, a Roma presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione.

Al dibattito hanno partecipato: Derrick de Kerckhove, Antonio Fini, Flavia Piccoli Nardelli, Francesco Sabatini e Stefano Battini.

«La cultura contro la paura del diverso». Parla Flavia Piccoli Nardelli

Riportiamo l’intervista di Matteo Angeli a Flavia Piccoli Nardelli, pubblicata il 27 febbraio scorso sul magazine Ytali.com, che rivendica il lavoro svolto dal Partito Democratico negli ultimi cinque anni di governo e parla del ruolo di istruzione e cultura nel favorire la coesione sociale.

«La cultura è la risposta ai problemi che minacciano il futuro dell’Italia. Ne è certa Flavia Piccoli Nardelli, già dirigente del settore culturale e segretario generale dell’Istituto Luigi Sturzo, deputata del Pd dal 2013 e presidente della commissione cultura della Camera dal 2015.

Investire sulla “Buona Scuola” per modernizzare l’istruzione

Pubblichiamo l’interessante intervista di Vittorio Nuti alla presidente della Commissione Cultura della Camera, Flavia Piccoli Nardelli, pubblicata da Il Sole 24 Ore, che risponde ad una delle preoccupazioni dei lettori del Sole24Ore segnalate con #iotivotose: investire nella scuola per non lasciarla indietro rispetto agli altri Paesi europei.