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La nostra Buona Scuola

Pubblichiamo le linee guida dell’intervento di Flavia Piccoli Nardelli all’incontro su “La nostra Buona Scuola” organizzato dal Circolo del Partito Democratico di Trastevere lo scorso 31 maggio.
Sono intervenuti all’iniziativa: Flavia Piccoli Nardelli (deputata PD), Giorgio Benigni (circolo PD Esquilino), Stefano Prati (Circolo PD Trastevere).

Di seguito il testo integrale dell’intervento di Flavia Piccoli Nardelli

La buona scuola: la scuola al centro del sistema Paese
Investimento di 4 miliardi complessivi (edilizia esclusa) per rafforzare l’autonomia scolastica: organico di potenziamento, formazione, valorizzazione del personale, aggiornamento, assunzioni

La Buona Scuola mette al centro l’autonomia
‘La Buona Scuola’ mette al centro l’autonomia scolastica dando gli strumenti finanziari e operativi ai dirigenti per poterla realizzare.

Le scuole hanno avuto più risorse economiche: è stato quasi raddoppiato il loro Fondo di funzionamento, che è passato dai precedenti 111 milioni annui ad oltre 200. Risorse che servono per tutte le spese correnti, dal materiale per la didattica al toner per le stampanti e che, grazie alla legge, sono erogate in tempi più certi.

Le scuole hanno avuto anche più risorse umane: è stato creato dalla legge un organico di potenziamento, grazie al quale ogni istituto ha avuto in media 7 docenti in più per realizzare i propri progetti, arricchire l’offerta formativa, combattere la dispersione scolastica, rendere la scuola più inclusiva e aumentare il tempo scuola.

Le scuole, prevede la 107, possono indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare il loro progetto educativo. Lo fanno attraverso i Piani dell’offerta formativa (POF) che sono diventati triennali per dare più continuità al progetto didattico. I Piani sono elaborati dal Collegio dei docenti, sulla base di indirizzi definiti dal dirigente scolastico, per essere poi approvati dal Consiglio di circolo o d’Istituto dove sono rappresentate anche le famiglie e, alle superiori, gli studenti.

La legge prevede che sui posti che si liberano ogni anno, i dirigenti scolastici incaricano dell’insegnamento i docenti con il curriculum più adatto a realizzare il progetto formativo dell’ istituto. Questo consente alle scuole di attuare pienamente la propria offerta formativa e ai docenti di veder pienamente valorizzata la propria professionalità e le proprie inclinazioni.

L’individuazione dei docenti da parte dei dirigenti avviene all’interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. È lo Stato, e non il dirigente scolastico, ad assumere. Solo dopo l’assunzione, gli insegnanti vengono chiamati dalle scuole sulla base dell’offerta che le scuole stesse vogliono garantire agli studenti.

Le operazioni avvengono in modo trasparente: i dirigenti scolastici devono pubbliche tutte le informazioni relative agli incarichi conferiti. Nessuna possibilità di clientelismi o favoritismi.

I dirigenti scolastici posso ridurre il numero di alunni per classe per evitare il fenomeno delle aule – pollaio utilizzando l’organico a disposizione.

Il dirigente può promuovere iniziative sull’orientamento e per la valorizzazione delle eccellenze.

L’operato dei capi di istituto è sottoposto a valutazione. Il risultato influirà sulla loro retribuzione aggiuntiva

Le istituzioni scolastiche, nei periodi di sospensione dell’attività didattica, in collaborazione con famiglie, realtà associative e del terzo settore possono organizzare attività educative, ricreative e culturali nei loro spazi.

Possono costituirsi in Reti per la gestione del personale e delle pratiche burocratiche. Un passaggio, quest’ultimo, che può alleggerire il carico amministrativo che grava sul singolo istituto.

Un piano straordinario di assunzioni – nuovi meccanismi di reclutamento
La Buona scuola ha previsto un piano di assunzioni straordinario per la copertura di tutti i posti vacanti.

Questo ha consentito di assumere oltre 130.000 docenti in tre anni, riducendo il precariato ed assicurando una maggiore stabilità di docenti nelle classi.

La legge prevede che tutti i posti liberi siano coperti con assunzioni a tempo indeterminato e che i concorsi per gli insegnanti tornino ad essere banditi regolarmente.

Prevede inoltre un nuovo meccanismo di reclutamento per le medie e le superiori, che eviterà il ricrearsi del precariato e assicurerà una formazione adeguata ai nuovi docenti, che dovranno essere preparati anche in materia idi psicologia, didattica e relazionalità.

Sono previsti meccanismi transitori per l’assunzione dei docenti precari attualmente esistenti.

La Buona Scuola prepara al futuro
Per gli studenti è prevista un’offerta formativa più ricca che guarda alla tradizione (più Musica e Arte), ma anche al futuro (più Lingue, competenze digitali, Economia).

La Buona Scuola prevede che l’offerta formativa sia declinata in base alle esigenze degli studenti e sia coerente con la necessità di orientarli al futuro. Assicura il potenziamento delle competenze linguistiche: l’Italiano per gli studenti stranieri e l’Inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie.

Viene dato più spazio all’educazione ai corretti stili di vita, alla cittadinanza attiva, all’educazione ambientale, e si guarda al domani attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media). La scuola è sempre di più il luogo in cui si formano le coscienze.

Nelle scuole superiori, il curriculum è flessibile: le scuole possono attivare materie opzionali per meglio rispondere alle esigenze dei loro ragazzi. Le competenze maturate dagli studenti, anche in ambito extra scolastico (volontariato, attività sportive, culturali, musicali), saranno raccolte in un apposito curriculum digitale che conterrà informazioni utili per l’orientamento e l’inserimento nel mondo del lavoro e avrà un peso all’esame di maturità.

L’alternanza scuola‐lavoro è garantita a tutti nell’ultimo triennio delle scuole superiori, licei compresi; si potrà fare anche all’estero e nelle istituzioni culturali.

L’alternanza scuola‐lavoro, grazie alla Buona scuola, è uscita dall’occasionalità ed è diventata strutturale grazie ad uno stanziamento di 140 milioni all’anno. Si fa in azienda, ma anche in enti pubblici, musei e si può fare anche d’estate e all’estero. E’ stata predisposta una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza. I ragazzi possono esprimere una valutazione sull’efficacia dei percorsi effettuati.

E’ stato istituito un Registro nazionale in cui sono raccolti enti e imprese disponibili a svolgere i percorsi.

Sul digitale e l’innovazione l’investimento diventa permanente. Finanziamenti per 1,2 miliardi per realizzare il Piano Nazionale Scuola Digitale (PSND). Le scuole si sono dotate di pc, lim, laboratori, reti cablate, si sono connesse a internet anche con la banda larga.

Sono stati stanziati 90 milioni per l’innovazione didattica e la creazione di laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, per orientare i giovani al lavoro e da utilizzare come strumento di contrasto alla dispersione, spazi altamente innovativi dove le scuole possono sperimentare una didattica basata sulle pratiche più avanzate presenti sul territorio, coinvolgendo giovani che non studiano e non lavorano.

Insegnanti sempre aggiornati
La Buona scuola ha introdotto la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro all’anno da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali, hardware e software. Può essere utilizzata anche per l’iscrizione a master e corsi post lauream.

Con la Buona Scuola la formazione in servizio è diventata obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola e con le priorità indicate dal Ministero. Il Miur stabilirà ogni tre anni priorità nazionali di formazione. Le scuole potranno ampliarle in base al loro progetto didattico. La formazione viene finanziata per la prima volta con uno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro all’anno dal 2016.

Un fondo ad hoc per valorizzare i docenti
E’ stato istituito un fondo da 200 milioni all’anno per la valorizzazione del merito del personale docente. Ogni anno il dirigente scolastico assegna i fondi al personale docente tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un apposito nucleo di valutazione composto da: dirigente (presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale.

Sono valorizzati, ad esempio, la qualità dell’insegnamento, il contributo al miglioramento della propria scuola, il successo formativo degli alunni, la capacità di lavorare in team. Lo stesso comitato si esprime anche sul periodo di formazione e prova del personale di nuova assunzione.

Impegno straordinario sull’edilizia
Investimento di 9,5 miliardi per ristrutturare gli edifici, renderli antisismici, metterli in sicurezza e costruire edifici innovativi. Ben 7.235 i cantieri aperti.

Emanato un bando (300 i milioni a disposizione) per la costruzione di 60 scuole almeno in una regione, altamente innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico. Scuole ‘green’ e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali.

Investimento di ulteriori 200 milioni per i mutui agevolati per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole. Sono state recuperate risorse precedentemente non spese da investire sulla sicurezza degli edifici.

Stanziati inoltre 40 milioni per finanziare circa 6.000 indagini diagnostiche sui controsoffitti degli istituti.

Un percorso unitario e coerente dalla nascita a 6 anni
Istituito il sistema integrato di educazione ed istruzione dalla nascita sino a sei anni: investimento di 700 milioni per estendere e qualificare i servizi e costruire edifici scolastici innovativi che accolgono i bambini da 0 a 6 anni. Riqualificato l’intero settore con la previsione della formazione universitaria del personale che lavora in questo settore.