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Unesco, due nuovi siti italiani nella lista

La 41° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, tenutasi a Cracovia, ha iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco le “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di mare occidentale”,  e “le dieci antiche faggete italiane” portando il numero dei siti italiani a 53.


Le “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di mare occidentale”, sono parte di un sito seriale transnazionale presentato nel 2016 dall’Italia insieme con Croazia e Montenegro all’Unesco a Parigi.
Si tratta dei più importanti e rappresentativi fra i sistemi difensivi moderni realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati per rispondere ad attacchi anche con armi da fuoco e dislocati lungo tutti i territori della Repubblica.
Sono le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova (Ud), Peschiera del Garda (Vr) per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro.
La motivazione di questa iscrizione sta nell’importanza culturale di queste opere, sia perché rappresentano un momento cruciale della storia della Repubblica veneziana, sia perché sono delle opere straordinarie di ingegneria e architettura urbana.

“Le dieci antiche faggete italiane” è un ampliamento transnazionale di un precedente sito, “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”. Si tratta di un insieme di foreste primordiali di faggi che, all’origine, nel 2007, comprendeva solo boschi ucraini e slovacchi, poi nel 2011 anche tedeschi e adesso include siti di mezza Europa: Italia, Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Polonia, Romania, Slovenia e Spagna, per un totale di 13 Paesi.
In Italia riguarda una superficie di 2127 ettari.
Si tratta di foreste antichissime che non hanno subito cambiamenti nel corso di secoli che si sono formate in tutta Europa rappresentando anche, la capacità del faggio di adattarsi a condizioni geografiche, climatiche e fisiche differenti.
Per il nostro Paese sono state identificate: l’insieme delle faggete vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, si tratta di 5 nuclei di faggeta per una superficie totale di 937 ettari. Qui vi sono i faggi più antichi dell’emisfero settentrionale con età sino a 560 anni.
La faggeta di Cozzo Ferriero (Pz) localizzata nel Parco Nazionale del Pollino, si tratta di 95 ettari ricadenti in un’area di riserva integrale.
La foresta Umbra (Fg) e il bosco di Falascone nel Parco nazionale del Gargano.
La faggeta di Sasso Fratino è costituita da 781 ha di superficie di proprietà dello Stato, sottoposta ad un regime di Riserva Integrale già dal 1914, in questa riserva, dove gli accessi sono rigidamente controllati, la natura è libera di fare il suo corso senza interferenze umane.
La faggeta di Monte Cimino (Soriano nel Cimino) che occupa la porzione terminale del Monte Cimino.
La faggeta di Monte Raschio che è situata all’interno del Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano, in provincia di Roma.