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È tornato il tempo della lettura

Raccontando di due interessantissime mostre dedicate al libro ed alla lettura, Manuzio a Venezia e “I Libri che hanno fatto l’Europa. Manoscritti latini e romanzi da Carlo Magno all’invenzione della stampa” ai Lincei di Roma, Flavia Piccoli Nardelli pubblica su L’UNITÀ un intervento sulle politiche per la promozione della lettura: l’Italia che legge di più anche grazie all’Art Bonus e alle nuove attività nelle biblioteche.

Di FLAVIA PICCOLI NARDELLI*, articolo pubblicato su L’UNITÀ del 30 giugno 2016

Nel passato leggere non era affatto operazione agile. I volumi erano enormi, spesso collocati su supporti, avevano grandi pagine delicate, ma soprattutto erano oggetti riservati a pochi privilegiati.

Nel nostro immaginario ciò che ha rivoluzionato la lettura, e l’oggetto libro, è stata l’invenzione della stampa. Ma una mostra alle Gallerie dell’Accademia di Venezia dedicata ad Aldo Manuzio ci rammenta che la vera svolta arrivò quando l’umanista di origine laziale arrivò in Laguna e divenne stampatore.

Come ha scritto Carlo Arturo Quintavalle: «Manuzio inventa un nuovo modo di usare il libro, da tenere in mano, non su un leggio, un libro portatile, in ottavo, scritto con nuovi caratteri corsivi e dotato di segni di interpunzione, dove ritrovi Ovidio e Cicerone, i tragici greci e Virgilio, ma anche i nuovi classici in volgare a cominciare da Petrarca». Ha inizio dunque da qui quell’operazione che tutti compiamo ogni giorno in diverse occasioni: portare con noi un libro da leggere in metropolitana, mentre facciamo la coda dal dottore, in spiaggia e in mille altre occasioni.

Molti sono stati e sono i cambiamenti che hanno riguardato l’oggetto libro. Nel recente passato la creazione delle collane cosiddette economiche, con l’ovvio intento di rendere i libri alla portata di tutti e, in quello recentissimo, la nascita degli ebook che ha rivoluzionato il supporto della lettura ma non la lettura in senso lato.

Di recente infatti il direttore per l’Europa di Amazon ha dichiarato che: « L’importante è che le persone leggano, in quale formato non interessa. Il libro può essere fruito in tutti i modi: in hardcover, in brossura, come ebook, come libro di Audible (il servizio di audiolibri non ancora diffuso in Italia), in abbonamento con Kindle Unlimited. L’obiettivo è che il contenuto venga consumato, in che modo è una scelta che lasciamo al lettore ».

Nella Commissione Cultura della Camera il tema libro è affrontato sotto molteplici aspetti, non ultimo proprio la promozione del libro e la lettura.

Oggi per la prima volta dal 2012, le vendite tornano ad avere un timidissimo segno più (0,7 per cento nel mercato trade, ossia narrativa, saggistica e varia).

Questo dato è sicuramente legato alla ripresa economica ma, mi piace pensare, anche alle politiche messe in atto da Governo, tra cui rammento la legge 107, la cosiddetta “Buona scuola”che ha previsto 500 euro annui per l’acquisto di libri o altri consumi culturali degli insegnati. Anche la legge di stabilità 2016 ha stanziato nuove risorse per i consumi culturali dei diciottenni.

Inoltre per le biblioteche di pubblica lettura fondamentale si sta rivelando lo strumento dell’Art Bonus, la defiscalizzazione al 65% per erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale.

Fra le azioni previste da Art Bonus vi è il sostegno degli Istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica e fra i soggetti previsti ci sono le biblioteche, comprese quelle scolastiche,che possono godere di donazioni sia in conto capitale, per interventi sulle strutture, sia come contributo alla spesa corrente per il funzionamento della biblioteca stessa.

In totale ad oggi sono 56 le biblioteche interessate dall’Art Bonus e sono stati raccolti 1.604.076 euro, di cui la maggior parte a sostegno della spesa corrente e delle attività culturali promosse dalle biblioteche.
Ma al di là dei numeri è interessante vedere quali sono i progetti che vengono presentati e finanziati. Ci sono quelli che riguardano le nuove attività culturali ospitate nelle biblioteche e quelli volti a migliorare la fruibilità degli spazi che spesso si trovano in edifici storici di particolare rilievo artistico. Nella prima categoria possiamo citare il progetto“Nati per Leggere”, che sta avendo un grande successo in Piemonte, voluto dall’Associazione Italiana Biblioteche, dall’Associazione Culturale Pediatri e dal Centro per la salute del bambino. Altri progetti riguardano laboratori creativi, incontri con autori, gruppi di lettura, corsi e attività culturali.

E rispetto ai lettori di domani (perché ormai sappiamo che solo in rarissime occasioni si diventa lettori da adulti mentre si è lettori se fin da piccoli siamo stati avvicinati all’oggetto libro e alla lettura) un’altra mostra a Roma, all’Accademia dei Lincei, sta riscuotendo non solo un grande consenso. “I libri che han fatto l’Europa” mostra 180 tra manoscritti e incunaboli.

L’intento è certo quello di interrogarsi sull’identità culturale europea, in un’epoca in cui le migrazioni mettono in gioco idee di chiusura che si scontrano con prospettive più aperte, in una fase di crisi economica, in un momento di tragedie e di odi primitivi. Ma attraverso l’esposizione di volumi colorati, affascinanti e di culture ed epoche solo apparentemente lontane, tutti possono comprendere che perfino i fantasy derivano da un passato molto lontano e da popoli e culture solo apparentemente distanti.

Le due mostre sono bellissime: seguiamo Manuzio, nella mostra veneziana all’Accademia, attraverso il racconto che uno dei curatori ci propone in una straordinaria audio guida. I volumi, i quadri, i bronzi sono tessere di un mosaico che resta dentro ognuno di noi.

E vediamo ai Lincei a Roma dispiegarsi davanti ai nostri occhi le ragioni profonde, oggi più che mai strategiche, perché l’Europa si riconosca come una fondamentale realtà culturale prima che politica o economica.

* Presidente Commissione Cultura della Camera