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Le leggi per promuovere la lettura in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna

Pubblichiamo un’accurata ricerca, svolta dall’Ufficio Studi della Camera dei deputati, che descrive nel dettaglio gli strumenti legislativi messi in opera da Francia, Germania, Regno Unito e Spagna per promuovere la lettura e sostenere la filiera del libro nei loro paesi.

Misure a sostegno del libro e della lettura in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna

In Francia la politica a favore del libro e della lettura ha, dal 1981, il suo caposaldo nella legislazione sul prezzo unico del libro cartaceo, alla quale si è aggiunta nel 2011 una specifica disciplina del libro digitale.

La c.d. Loi Lang del 1981 relativa al “prezzo del libro” (Loi n. 81-766 du 10 aout 1981 relative au prix du livre), modificata da ultimo dalla legge del 2014 sulla vendita a distanza dei libri , ha fatto obbligo a qualunque persona fisica o giuridica che pubblichi o importi un libro (editori e importatori) di fissarne il prezzo di vendita al pubblico. Rispetto a questo prezzo non è consentito ai commercianti al dettaglio (grandi superfici specializzate, ipermercati, librerie tradizionali o online) di praticare una riduzione (rabais) al pubblico superiore al 5% del prezzo fissato dall’editore o dall’importatore, prima di due anni dalla data di pubblicazione o di importazione. Il dettagliante può, in ogni caso, aggiungere al prezzo in questione il corrispettivo di eventuali spese sostenute per ulteriori servizi espressamente forniti su richiesta dell’acquirente ed il cui costo sia stato preventivamente concordato. Inoltre, in tutti i casi nei quali il libro è spedito direttamente all’acquirente e non ritirato da quest’ultimo presso una libreria, l’art. 1 della legge del 2014 (della seconda – e ultima – disposizione della legge si dà conto più avanti), modificando la legge base, ha previsto che il prezzo di vendita sia sempre fissato dall’editore o dall’importatore e che il dettagliante possa praticare una riduzione del 5% su tale prezzo a valere sul costo di spedizione da lui stabilito, senza la possibilità di offrire tale servizio a titolo gratuito. L’obiettivo di tale disposizione è quello di impedire agli operatori di vendita online (ad esempio, Amazon o E-Bay) il cumulo della riduzione sistematica del 5% sul prezzo del libro, consentita dalla Legge Lang, con la gratuità della sua consegna, a svantaggio delle librerie tradizionali indipendenti.

La legge del 1981 (art. 1, quinto comma) prevede peraltro che, nel caso di importazione di volumi la cui edizione sia stata curata in Francia, il prezzo di vendita al pubblico fissato dall’importatore debba essere almeno uguale a quello stabilito dall’editore. Tale disposizione tuttavia non si applica ai libri importati provenienti da uno Stato dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, a meno che lo scopo di eludere la norma non emerga da precisi elementi oggettivi, quali l’assenza di effettiva commercializzazione nello Stato di provenienza.

Il regime del prezzo unico di vendita prevede alcune eccezioni. Sono previste agevolazioni per l’acquisto di libri scolastici a favore dei membri di specifiche associazioni e riduzioni del prezzo di vendita (fino al 9%) per le acquisizioni, motivate da esigenze istituzionali, da parte di diversi organismi (Stato, collettività territoriali, istituti di insegnamento, di formazione professionale o di ricerca, associazioni sindacali rappresentative, comitati di gestione d’impresa e biblioteche aperte al pubblico per la lettura ed il prestito) (art. 3).

Le vendite promozionali sono autorizzate solo se proposte dall’editore o dall’importatore e presentino le medesime condizioni per tutti i rivenditori al dettaglio, ovvero se riguardino volumi oggetto di edizione esclusivamente riservata alla vendita per commissione, per abbonamento o per corrispondenza (art. 6).
È vietata, inoltre, qualunque pubblicità relativa a prezzi inferiori a quello di vendita al di fuori dei locali ove si effettua la vendita (art. 7).

In caso di violazione delle disposizioni della legge sul prezzo unico del libro, sono legittimati ad agire in sede giurisdizionale diversi soggetti: gli editori o importatori concorrenti, le associazioni di tutela dei consumatori e le organizzazioni sindacali di categoria, ma anche l’autore dell’opera o qualunque associazione di tutela degli interessi degli autori (art. 8).

Infine, la Loi n. 2014-344 du 17 mars 2014 relative à la consommation ha inserito all’interno della Legge Lang gli artt. da 8-1 a 8-7. Le nuove norme prevedono, in primo luogo, che degli agenti incaricati dal Ministro della cultura, e alle condizioni previste da un decreto del Consiglio di Stato, possano procedere a delle indagini volte a verificare il rispetto della legge stessa (art. 8-1). All’esito di tali indagini, gli agenti possono redigere dei processi verbali (facenti fede fino a prova contraria), che vengono trasmessi alla procura della Repubblica, o dei rapporti (art. 8-2). I poteri degli agenti sono descritti agli artt. 8-3 e 8-4 e comprendono, tra gli altri, l’accesso a locali, terreni o mezzi di trasporto usati a titolo professionale, la nomina di consulenti tecnici (previa autorizzazione del Ministro), l’esame di fatture e altri documenti contabili. Nel caso, infine, di comportamenti illeciti, all’esito di una procedura svolta in contradditorio, gli agenti possono imporre al dettagliante di cessare la condotta illecita entro un termine ragionevole.

Per quel che riguarda il profilo fiscale, i libri godono di un’imposizione ridotta, ossia di un’IVA pari al 5,5% (Code général des impôts, art. 278-0 bis, lettera A, punto 3°).

Di fronte alla nascita e all’evoluzione del libro digitale (livre numérique), il legislatore francese è successivamente intervenuto nel 2011 a dettare anche la disciplina del prezzo unico del libro digitale (Loi n. 2011-590 du 26 mai 2011 relative au prix du livre numérique e, per la normativa di dettaglio, Décret n. 2011-1499 du 10 novembre 2011 pris en application de la loi n. 2011-590 du 26 mai 2011 relative au prix du livre numérique).

La legge del 2011 impone all’editore del libro digitale l’obbligo di fissarne un prezzo di vendita al pubblico (art. 2), valido per tutti i rivenditori di libri digitali destinati ad acquirenti residenti in Francia (art. 3). L’art. 2 della legge permette, inoltre, all’editore di far variare il prezzo in funzione del contenuto dell’offerta al pubblico e delle diverse modalità di accesso e di uso del libro digitale (supporto di registrazione rimovibile, caricamento da sito internet, numero di copie possibili, etc.).

Come disposto dalla Legge Lang per il libro cartaceo, anche le vendite promozionali di libri digitali possono essere autorizzate solo su proposta dell’editore e alle medesime condizioni per tutti i rivenditori (art. 4). Per determinare le riduzioni del prezzo da accordare ai rivenditori, l’editore deve inoltre tener conto dell’importanza dei servizi qualitativi resi dai rivenditori ai fini della promozione e diffusione del libro digitale (art. 5). Le violazioni alle disposizioni della Legge del 2011 sono considerate contravvenzioni di terza classe e punite con ammende (art.7). Si applicano inoltre anche al libro digitale le disposizioni di cui agli artt. da 8-1 a 8-7 della Legge Lang (art. 7-1, introdotto dalla già citata legge del 2014 sul consumo). La continua evoluzione del mercato del digitale ha spinto il legislatore francese a prevedere un Comitato di sorveglianza (Comité de suivi), composto da due deputati e due senatori, incaricato di seguire l’attuazione della legge e proporre nuovi adeguamenti normativi (art. 8).

Nel 2012 è stato lanciato il Progetto ReLire (Registre des Livres Indisponibles en Réédition Électronique), un programma di digitalizzazione “di Stato” , con l’obiettivo di rendere possibile lo sfruttamento delle opere non disponibili  del XX secolo, digitalizzandole ed evitando il riesame dei singoli contratti di edizione. Il progetto attribuiva alla Bibliothèque nationale de France (BNF) il compito di verificare l’effettiva disponibilità dei libri sul mercato (con esclusione del mercato dell’usato) e redigere un registro dei volumi indisponibili (sia in forma cartacea che digitale), purché questi ultimi risultassero ancora protetti da copyright e pubblicati fra il 1° gennaio 1901 e il 31 dicembre 2000.
Successivamente, tuttavia, la Corte di giustizia dell’Unione europea, con sentenza del 16 novembre 2016, accogliendo il ricorso di due autori francesi, ha dichiarato l’illegittimità di ReLire, ponendo così fine al progetto.

La misura più recente nel settore del libro è rappresentata dalla già citata legge 2014-779 (vedi nota 2), che, all’art. 2, ha previsto un aggiornamento del contratto di edizione tra autori e editori per adeguarlo allo sviluppo del libro digitale. Il Governo infatti, tramite un’ordonnance, può modificare le disposizioni del Code de la proprieté intellectuelle per adeguarle all’Accordo-quadro (Accord-cadre relatif au contrat d’édition à l’ère du numérique entre le Conseil permanent des écrivains et le Syndicat national de l’édition), firmato il 21 marzo 2013 tra il Consiglio permanente degli scrittori e il Sindacato Nazionale degli editori. L’Accordo-quadro propone una nuova definizione del contratto di edizione e precisa che qualsiasi nuovo contratto dovrà contenere una parte specifica riguardante l’edizione digitale .

La legge del 2014 si inserisce nel Piano a sostegno delle librerie indipendenti (Plan en faveur de la librairie indépendante), lanciato nel 2013 dall’allora Ministro della Cultura e della Comunicazione Aurelie Filippetti in occasione dell’annuale Livre Paris, la più importante manifestazione francese a favore della promozione del libro, istituita nel 1981. Il Piano, oltre a comprendere una serie di misure di sostegno a favore delle librerie indipendenti, ha previsto tra l’altro la creazione della figura del Médiateur du livre, istituita successivamente con la citata legge sul consumo (Legge 2014-344, art. 144). Il mediatore del libro svolge un ruolo di conciliatore nelle controversie relative al rispetto delle due succitate leggi sul prezzo unico del libro cartaceo e di quello digitale (Legge 81-766 e Legge 2011-590) ed è legittimato ad agire nelle sedi giurisdizionali in caso di mancata conciliazione.

La politica culturale per il libro in Francia, secondo le previsioni già formulate dal Ministro Filippetti all’inizio del 2014, si è mossa, in particolare, negli ultimi anni nella direzione della trasformazione delle biblioteche in “servizi digitali di prossimità” per consentire l’uso diffuso dei nuovi strumenti digitali.
In tal senso acquistano particolare rilievo le Recommandations pour une diffusion du livre numérique par les bibliothèques publiques, elaborate dai rappresentanti delle associazioni di categoria (autori, editori, librai, bibliotecari) e dai membri delle amministrazioni locali sotto l’egida del Ministero della cultura e della comunicazione, e firmate l’8 dicembre 2014.

Le dodici raccomandazioni contengono una serie di principi e buone pratiche, con particolare riguardo a questioni quali le condizioni per la distribuzione dei libri digitali all’interno delle biblioteche, le modalità d’uso dei libri digitali, i modelli economici e il quadro giuridico per la diffusione dei libri digitali presso le biblioteche pubbliche.

Sull’estensione degli orari di apertura delle biblioteche – un altro obiettivo delle più recenti politiche francesi in favore del libro e della lettura – è intervenuto il Décret n. 2016-423 du 8 avril 2016 relatif aux dotations de l’Etat, aux collectivités territoriales et à la péréquation des ressources fiscales, stabilendo che le collettività territoriali (regioni, dipartimenti e comuni) che desiderino impegnarsi in un progetto per l’estensione e l’adattamento degli orari delle proprie biblioteche possano beneficiare di un sostegno finanziario da parte dello Stato. La Circulaire du 15 juin 2016 precisa quali spese possono ottenere, in tale ottica, un sostegno da parte dello Stato: a titolo esemplificativo, si citano le spese legate all’uso supplementare di personale e all’adattamento dei locali anche attraverso l’equipaggiamento di sistemi informatici. Dal 2016 più di 60 collettività territoriali hanno usufruito della possibilità prevista da tale circolare e si prevede che altri 200 nuovi progetti saranno finanziati nel corso di quest’anno grazie agli 8 milioni di euro a tal fine stanziati dalla legge finanziaria per il 2018.

Sotto il profilo organizzativo, le competenze relative alla promozione del libro e della lettura sono divise in Francia tra lo Stato e le collettività territoriali.

In seno al Ministero della cultura e della comunicazione, la Direction générale des médias et des industries culturelles (DGMIC) ha, tra le sue competenze, il compito di definire, coordinare e valutare la politica francese a favore del libro e della lettura. La DGMIC, istituita nel 2009 (Décret n. 2009-1393 du 11 novembre 2009 relatif aux missions et à l’organisation de l’administration centrale du ministère de la culture et de la communication) e operativa dal 2010, è provvista al suo interno di uno specifico Service du Livre et de la Lecture (SLL). Il Servizio ha, in particolare, il compito di vigilare sull’equilibrio tra i diversi attori della filiera del libro (autori, editori, traduttori, librai, bibliotecari, mediatori e associazioni culturali) e presiede allo sviluppo dell’economia del libro, in Francia e all’estero. Il SLL contribuisce, inoltre, alla modernizzazione delle biblioteche e delle mediateche, puntando specialmente al potenziamento delle reti e dei servizi di cooperazione, nonché all’arricchimento e alla valorizzazione del loro patrimonio. Il Servizio esercita, infine, il controllo tecnico sulle biblioteche e le mediateche delle collettività territoriali.

L’attuazione della politica nazionale sul territorio è assicurata dalle directions régionales des affaires culturelles (DRAC) che agiscono sotto l’autorità dei prefetti regionali e dipartimentali, attraverso sovvenzioni destinate soprattutto alla costruzione, informatizzazione e cooperazione tra biblioteche, alla tutela del patrimonio scritto e al sostegno a manifestazioni letterarie. I Dipartimenti, a loro volta, finanziano le biblioteche dipartimentali di prestito (BDP) e favoriscono l’accesso alla lettura pubblica nei comuni con meno di 10.000 abitanti. Molti comuni, infine, esercitano competenze in materia, favorendo la pubblica lettura e istituendo biblioteche all’interno delle loro unità amministrative.

In base agli ultimi dati disponibili sul sito del Ministero, nel 2015 risultavano attive 7.700 biblioteche pubbliche e 8.800 punti di accesso al libro, per un totale di 16.500 luoghi di lettura pubblica (cfr. Observatoire de la lecture publique, Bibliothèques municipales. Données d’activité 2015, p. 6).

In Germania, in base alla Legge fondamentale (Grundgesetz – GG), la promozione della cultura e delle arti rientra tra le competenze dei singoli Länder che, insieme ai comuni, finanziano la maggior parte degli enti culturali. La politica per la promozione dei libri e della lettura, in particolare, è incentrata sui valori della diversità, dell’inclusione e della qualità. Tali valori sono perseguiti soprattutto mediante il sistema del prezzo fisso dei libri, che nasce per iniziativa dei librai tedeschi già nel XIX secolo entrando nelle norme statutarie del Börsenverein des Deutschen Buchhandels, l’associazione di editori, grossisti e librai fondata nel 1825.

La Legge sul prezzo obbligatorio dei libri (Gesetz über die Preisbindung für Bücher – Preisbindungsgesetz, BuchPrG) del 2 settembre 2002, da ultimo modificata nel 2016 (Zweites Gesetz zur Änderung des Buchpreisbindungsgesetzes – 2. BuchPrGÄndG del 31 luglio 2016), ha sostituito il Sammelrevers, un accordo interprofessionale sul prezzo fisso del libro tra editori, grossisti e librai, stipulato sulla base della libertà contrattuale privata, a norma del quale l’editore fissava un prezzo di vendita obbligatorio che i librai si impegnavano a praticare senza sconti di alcun genere. Tale accordo è stato giudicato illegittimo dalla Commissione europea poiché, applicandosi con le stesse modalità in Germania, Austria e Svizzera, è stato ritenuto contrario alle norme sulla concorrenza vigenti a livello comunitario. Esso è stato pertanto sostituito, per la Germania, dalla citata legge del 2002, pur continuando a rimanere in vigore esclusivamente per i periodici.

Il § 1 BuchPrG definisce il libro “bene culturale” (Kulturgut) e fissa per esso un prezzo obbligatorio nella vendita all’acquirente finale. Il prezzo è stabilito dall’editore o dall’importatore ed è comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto (sui libri è del 7%). La conseguenza di questo meccanismo è che il prezzo di un libro resta sempre lo stesso in libreria e online, a condizione tuttavia che il venditore sia soggetto alla legge tedesca. Esso non si applica, infatti, ai libri acquistati da un venditore straniero via libreria o via Internet.  A seguito delle ultime modifiche legislative entrate in vigore il 1° settembre 2016 (§ 2, comma 1, n. 3), il regime del prezzo fisso obbligatorio è stato esteso anche ai libri elettronici (elektronische Bücher), con alcune eccezioni (e-book in lingua straneiera, singoli capitoli o estratti, e-book con applicazioni multimediali, ecc.).

Un’altra regola di principio è che non sono ammessi gli sconti e che tale divieto è garantito da una serie di sanzioni per i trasgressori (di cui al § 9), fra le quali vi è principalmente il risarcimento dei danni. Sono previste solo poche eccezioni (al § 7), in particolare uno sconto riconosciuto alle biblioteche, fino al 5% per quelle scientifiche e fino al 10% per le biblioteche di pubblica lettura, fra le quali sono comprese anche quelle scolastiche. Possono inoltre usufruire di sconti gli istituti d’istruzione, in misura variabile in rapporto al quantitativo o al valore dell’acquisto effettuato.

In Germania la maggior parte degli editori, dei grossisti e dei librai è associata nel già menzionato Börsenverein des Deutschen Buchhandels, un organismo che conta oltre 5.000 aderenti tra case editrici, librerie e negozi di antiquariato librario. Per la sua caratteristica composizione, che riunisce tutti e tre i livelli della catena commerciale del libro in una stessa organizzazione, il Börsenverein è unico al mondo. Esso può essere assimilato a una vera e propria holding, in quanto dirige e controlla una serie di società specializzate che offrono rilevanti servizi di assistenza e di supporto ai membri dell’associazione (ad esempio, in materia di assicurazioni, marketing e telecomunicazioni). L’associazione degli editori sostiene con convinzione il sistema tedesco del prezzo fisso, ritenendolo uno dei più importanti strumenti per promuovere e tutelare i libri, salvaguardando in modo efficace una forte rete di librerie in grado di fornire ai cittadini un ampio assortimento di titoli.

Al Börsenverein fanno capo la maggior parte delle iniziative di promozione del libro e della lettura. Esso organizza, tra l’altro, la Fiera internazionale del libro di Francoforte (Internationale Frankfurter Buchmesse), il Premio della pace degli editori tedeschi (Friedenspreis des Deutschen Buchhandels) e il Premio tedesco del libro (Deutscher Buchpreis), che ogni anno viene assegnato al miglior romanzo pubblicato da editori tedeschi, svizzeri e austriaci. Il Börsenverein è uno dei partner del Premio di Lipsia per la comprensione europea (Leipziger Buchpreises zur Europäischen Verständigung), che ha anche tra i suoi promotori la stessa Fiera del libro di Lipsia e dal 1994 premia un autore europeo, con particolare attenzione all’Europa centrale e orientale, nel nome di una comunanza e una “comprensione europea”.

Le attività di promozione del libro e della lettura sono svolte dal Börsenverein in cooperazione con i Länder, ai quali, come si è detto, nel sistema federale tedesco, è attribuita la competenza in materia di cultura. La stessa struttura organizzativa del Börsenverein, abbastanza complessa, prevede delle sezioni nei Länder, che godono quindi di una certa autonomia progettuale e che intersecano le proprie attività con i numerosi gruppi di lavoro e i dipartimenti organizzati prevalentemente per ambiti tematici. Anche a livello dei Länder vengono organizzati premi e concorsi letterari, quali il CORINE in Baviera o il premio per il miglior libro fotografico nel Baden-Württemberg. A livello federale opera invece il Ministero dell’istruzione e della ricerca (Bundesministerium für Bildung und Forschung- BMBF).

La Commissione fra Stato e Länder per la pianificazione dell’educazione e la promozione della ricerca è, invece, responsabile del programma di promozione della lettura presso i bambini e i giovani in ambito extrascolastico e del relativo portale congiunto fra Stato e Länder. La promozione della lettura in ambito scolastico poggia invece sul sistema delle biblioteche scolastiche, anch’esse dipendenti, come l’intero settore dell’istruzione e della cultura, dai governi dei singoli Länder.

Infine, la Stiftung Lesen, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Mainz, rappresenta uno degli enti protagonisti della promozione della lettura in Germania: essa conferisce il premio “AusLese”, sovvenzionato dalla Fondazione della Commerzbank, alle iniziative innovative e creative per la promozione della lettura. Anche la piattaforma online Lesen weltweit (Leggere nel mondo), dedicata alla della lettura al di fuori della Germania, è un progetto curato dalla Stiftung Lesen su incarico del Ministero federale per la cultura e la ricerca insieme all’Istituto tedesco per la ricerca pedagogica internazionale (Deutsches Institut für Internationale PädagogischeForschung – DIPF) (Internazionale).

Essa è stata la prima piattaforma a informare a livello transnazionale sulle iniziative per la lettura, fornendo una panoramica sui diversi aspetti della promozione della lettura e stimolando lo scambio di idee ed esperienze. Un altro progetto della Stiftung Lesen mira ad intensificare la collaborazione con gli insegnanti e a sostenere l’attività di promozione della lettura nelle scuole. Il c.d. Club degli insegnanti (Lehreclub) mette a disposizione materiali didattici e metodologici per le lezioni a scuola, informazioni, eventi e workshop sulla letteratura, educazione ai media e alla ricerca. Il fatto che diversi progetti scolastici promossi dalla Stiftung Lesen abbiano ottenuto negli ultimi anni un riscontro positivo, dimostra che gli insegnanti rappresentano dei partner molto importanti per la promozione alla lettura.

La Giornata nazionale della lettura (Der Bundesweite Vorlesetag), promossa dalla Stiftung Lesen, il settimanale “Die Zeit” e dalle ferrovie tedesche (Deutsche Bahn), ha l’obiettivo di suscitare entusiasmo per la lettura attraverso un gran numero di eventi e di iniziative. Si svolge ogni anno il terzo venerdì di novembre. Il progetto, partito nel 2004, è oggi considerato il più grande festival della lettura in Germania, al quale partecipano anche personaggi famosi e del mondo della politica.

Nel Regno Unito, dalla prima metà del XIX secolo fino al 1995, con l’interruzione di circa un quarantennio di libera concorrenza, è rimasto in vigore un sistema di prezzi fissi del libro, basato su un accordo fra gli editori membri della Publishers Association (Net Book Agreement, NBA).

In base all’ultima edizione (1957) di tale accordo, era consentito agli editori di fissare un prezzo minimo di vendita al dettaglio (net price) per i titoli da essi stessi selezionati (net books) che costituivano mediamente l’80% delle vendite complessive. Secondo l’accordo, inoltre, i net books non potevano essere venduti dai librai ad un prezzo più basso rispetto al net price fissato dagli editori, a meno che non fossero rimasti nei magazzini per più di dodici mesi dalla data dell’ultimo ordine e non fossero stati ritirati dall’editore stesso al prezzo di costo o al prezzo ridotto cui si intendeva metterli in vendita.

L’accordo non si applicava nel caso di vendite a biblioteche, agenti editoriali o altre istituzioni autorizzate dal Consiglio della Publishers Association, che stabiliva al riguardo l’entità e le condizioni dello sconto praticabile.

L’accordo esaminato nel 1962 dalla Restrictive Practices Court fu considerato lecito, giustificandosi la sottrazione del mercato librario alla concorrenza in ragione della peculiarità del prodotto e con la motivazione che la sua abolizione avrebbe ridotto il numero di librerie fornite di scorte e la loro entità, determinando un aumento del prezzo dei libri e una diminuzione del numero dei titoli pubblicati.

La questione, sollevata anche a livello comunitario per violazione dell’articolo 85 del Trattato di Roma, rimase indefinita fino alla fine del 1995, quando a seguito del ritiro dal NBA di due importanti case editrici (Harper & Collins e Random House), l’accordo è stato sospeso con la conseguenza di riportare la determinazione del prezzo dei libri alle condizioni della libera concorrenza.

Ad oggi, nel Regno Unito non è dunque vigente un regime di prezzo fisso sui prodotti librari (retail price maintenance). Il solo incentivo economico alla produzione e diffusione libraria è costituita dalla esenzione dei relativi prodotti editoriali dall’imposta sul valore aggiunto.

Più articolato, sul versante istituzionale, è il quadro delle competenze e delle attività concernenti il sistema bibliotecario nel suo complesso, in anni recenti preso in esame nel quadro di programmi di rilancio delle biblioteche pubbliche interessate da fenomeni di chiusura (al riguardo può consultarsi la nota di documentazione predisposta nell’aprile 2016 dalla Biblioteca della Camera dei Comuni: Public libraries).

Le iniziative finalizzate alla pubblica promozione della lettura sono di competenza del Department for Digital, Culture, Media and Sport (DCMS), cui spetta la supervisione generale sull’organizzazione e sullo sviluppo dei servizi bibliotecari, disciplinati dal Public Libraries and Museums Act 1964; la più recente relazione al Parlamento sull’attuazione della legge del 1964 è del 2015 (DCMS, Report under the Public Libraries and Museums Act 1964, dicembre 2015).

Il rilancio di tali servizi, anche attraverso modalità di più efficace individuazione e coordinamento delle iniziative adottate dall’amministrazione centrale e dagli organi di governo locale, veniva raccomandato nel 2014 ad esito di un’indagine sulla condizione delle biblioteche affidata dal DCMS ad esperti indipendenti (Independent Library report for England, dicembre 2014). A tal fine è stato pertanto istituito un apposito ufficio all’interno del Dipartimento, la Libraries Taskforce, che ha recentemente pubblicato un documento programmatico sul servizio bibliotecario (Libraries Deliver: Ambition for Public Libraries in England 2016-2021, dicembre 2016, agg. giugno 2018) in cui è preso in esame il ruolo assolto dalle biblioteche in relazione ai fenomeni di inclusione sociale, di aggregazione comunitaria e di rigenerazione urbana, anche con riferimento ad un uso polivalente delle biblioteche e alla predisposizione al loro interno di spazi riservati ad iniziative di progettazione e di espressione creativa (cfr. la guida sul portale del Governo Libraries and makerspaces, giugno 2018). A questo riguardo, l’impatto sociale dei servizi bibliotecari è attualmente oggetto di un programma di ricerca socio-statistica pluriennale, propedeutico alla formulazione di un piano d’azione (Libraries Taskforce: future research priorities, giugno 2018).

Già nel febbraio 2003, peraltro, lo stesso DCMS aveva pubblicato Framework for the Future: Libraries, Learning and Information in the Next Decade, il primo documento strategico sulle biblioteche pubbliche. Il programma poneva l’accento proprio sul ruolo delle biblioteche nella promozione della lettura e dell’apprendimento, indicando alcuni traguardi da raggiungere entro il 2013. In particolare “Books, Reading and Learning” comprendeva alcuni progetti per favorire la lettura e sostenere il pubblico di ogni età nello sviluppo di tali capacità; un diverso programma, Bookstart, concerneva la distribuzione gratuita di libri per l’infanzia, all’età di nove mesi, diciotto mesi e tre anni; il Summer Reading Challenge, programma nazionale per bambini tra quattro e undici anni, veniva promosso per incoraggiare la lettura di sei libri durante le vacanze estive, consegnando a tal fine anche un attestato.

Inoltre, le biblioteche venivano individuate in tali programmi come centri di riferimento per le persone con scarsa alfabetizzazione, precostituendo, con il programma The Vital Link, forme di collaborazione con le autorità locali competenti in materia di educazione agli adulti.

Alla Libraries Taskforce si affianca lo Arts Council England, articolazione dipartimentale del DCMS.
Negli ultimi anni, il Council ha pubblicato alcuni documenti sulle condizioni delle istituzioni bibliotecarie del Regno Unito. In particolare, i risultati di un’ampia indagine, articolata in più fasi e fondata su una ricognizione condotta sul campo, sono stati pubblicati nel 2013 con il documento dal titolo Envisioning the library of the future, in cui sono evidenziati i profili di maggiore rilievo per lo sviluppo delle biblioteche, intese quali strumenti imprescindibili della politica culturale nazionale, come risorsa per promuovere sinergie tra le arti e la cultura e come luogo per la promozione della conoscenza e delle attitudini dei cittadini. Il coinvolgimento delle comunità locali nella definizione dei modelli di gestione dei servizi bibliotecari, d’altra parte, è stato oggetto di specifico approfondimento dal parte del Council, che nel 2012 ha dedicato al tema una propria indagine (Community libraries research).

L’Arts Council England ha inoltre coordinato la Library Development Initiative, programma di sostegno finanziario di progetti innovativi di sviluppo delle biblioteche locali, i quali, nel numero di 13, sono stati finanziati con erogazioni di 250.000 sterline ciascuno. Un ulteriore programma, il Grants for the arts Libraries fund, conta su uno stanziamento di 6 milioni di sterline – tratto dai fondi della National Lottery – per finanziamenti da attribuire a progetti in cui siano coinvolte le biblioteche in partenariato con organizzazioni culturali attive nei diversi campi della creatività artistica.

Finalità di tali iniziative è il complessivo rilancio delle istituzioni bibliotecarie, di cui si è registrata, negli anni passati, la contrazione numerica sul territorio nazionale per ragioni collegate alla progressiva riduzione dei fondi ad esse assegnati nonché alle conseguenze dell’evoluzione tecnologica e della diffusione dei nuovi media. In questo quadro generale, le questioni della chiusura delle biblioteche, dell’efficienza dei servizi resi e della loro adeguatezza alle esigenze degli utenti sono venute all’esame anche della Camera dei Comuni, la cui Commissione Cultura ha pubblicato nel 2012 una relazione in materia (Library Closures), a cui è seguita nel 2013 una replica del Governo (Government Response).
Da ultimo, il Council ha ribadito la peculiare attitudine “conformativa” attribuita ai servizi pubblici locali, e tra questi i servizi bibliotecari, considerando le biblioteche tra i luoghi di maggiore carattere “pubblico ed egualitario” (Arts Council England, Re-writing the history. The contribution of public libraries to place-shaping, luglio 2017)

In Spagna già nell’immediato secondo dopoguerra era stata emanata una legge a tutela del libro (Ley de Protección al Libro Español, de 18 de diciembre 1946), successivamente sostituita dalla legge sul libro del 1975 (Ley 9/1975, de 12 de marzo, del libro).

Il 28 settembre 2006 il Ministero della cultura ha presentato in Consiglio dei ministri il “Piano di sostegno alla lettura 2006-2007”, articolato in sei punti: strumenti di analisi per conoscere la realtà della lettura, delle biblioteche e delle librerie; progetti di sostegno alla lettura, diretti alla popolazione scolastica negli istituti di studio; progetti di potenziamento delle biblioteche pubbliche come centri di sostegno alla lettura; azioni di comunicazione; attività di animazione alla lettura; azioni in favore della consapevolezza e della collaborazione tra diverse istituzioni. Il piano ha preceduto di circa due mesi la presentazione al Congresso dei deputati di un disegno di legge sulla lettura, il libro e le biblioteche, giunto ad approvazione definitiva nel giugno 2007.

La legge del 2007 (Ley 10/2007, de 22 de junio, de la lectura, del libro y de las bibliotecas) costituisce la normativa vigente in materia e ha abrogato quasi interamente la legge del 1975, ad eccezione delle sezioni 3 e 4 del cap. III (contratti di coedizione, di distribuzione e stampa). Essa persegue tre obiettivi fondamentali: dare impulso alla lettura coinvolgendo i pubblici poteri e la società nel suo complesso; difendere la diversità culturale, garantendo la pluralità dell’offerta editoriale e libraria; adeguare la nozione di “libro” alla realtà tecnologica attuale.

La legge definisce anzitutto il quadro giuridico del libro, considerato come “prodotto culturale”, a partire dalla sua creazione fino alla sua commercializzazione, diffusione e conservazione, come parte del patrimonio bibliografico spagnolo.

La promozione della lettura è intesa come uno strumento fondamentale per l’apprendimento continuo degli individui; a tal fine la legge prevede l’adozione di appositi “piani di sostegno alla lettura”, sia da parte dello Stato, sia a seguito di accordi di cooperazione tra le diverse amministrazioni pubbliche e istituzioni pubbliche e private.

La promozione degli autori e dell’industria del libro comprende, da un lato, le campagne di promozione degli autori spagnoli e dei premi nazionali di carattere letterario, scientifico e tecnico, dall’altro i programmi di sostegno all’industria del settore, realizzati in collaborazione con le associazioni professionali interessate; in tale ambito si segnala la disposizione in favore della partecipazione delle istituzioni pubbliche spagnole alle fiere librarie nazionali e internazionali.

Per quel concerne il regime giuridico del libro, è confermato il sistema del prezzo fisso, o unico, che deve essere obbligatoriamente indicato dall’editore (o dall’importatore) dello stesso, con un margine di oscillazione del prezzo di vendita al pubblico che può variare tra il 95 ed il 100% del prezzo fisso originario. Il regime del prezzo fisso prevede tuttavia, così come in passato, la possibilità di esclusioni (exclusiones) e di eccezioni (excepciones). Le esclusioni sono relative ad alcune tipologie di libri (volumi di interesse bibliofilo o di carattere artistico, libri antichi, testi usati), con la novità dell’inserimento dei libri di testo e del materiale didattico per le scuole, non più soltanto soggetti a sconti; le eccezioni riguardano invece circostanze o eventi speciali, come le feste, le fiere o le mostre del libro (con la possibilità di sconti fino al 10% del prezzo fisso) oppure la vendita a biblioteche, archivi, musei, istituti scolastici, università o ad altri centri con finalità costitutive legate alla scienza o alla ricerca (con possibilità di sconti fino al 15% del prezzo fisso).

La legge disciplina inoltre il settore delle biblioteche e considera l’impatto che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno sull’attività bibliotecaria, affidando al Ministero della cultura  la promozione dell’istituzione di “biblioteche digitali”, in linea con le raccomandazioni già espresse nell’ambito dell’Unione europea, mentre altre disposizioni definiscono le infrazioni alla legge e stabiliscono le corrispondenti sanzioni amministrative.

La legge istituisce, inoltre, un Osservatorio della lettura e del libro, organo collegiale dipendente dal Ministero della cultura e presieduto dallo stesso Ministro, incaricato dell’analisi permanente della situazione del libro, della lettura e delle biblioteche. La composizione e le funzioni di tale osservatorio sono state definite dal Real Decreto 1574/2007, de 30 de noviembre, por el que se regula el Observatorio de la Lectura y el Libro.

Il Governo ha approvato di recente il Piano di sostegno alla lettura 2017-2020 (Plan de Fomento de la Lectura 2017-2020), che ha come obiettivo principale l’aumento della domanda di lettura attraverso la promozione, l’estensione e il consolidamento dell’abitudine alla lettura. L’idea base è la concezione del libro come uno strumento essenziale per trasmettere l’insieme delle conoscenze umane, al fine di fornire ai cittadini le risorse necessarie per il loro sviluppo personale, migliorare la loro comprensione della realtà e aumentare le loro capacità di riflessione e critica; in sintesi, di farli sentire più liberi. Nella misura in cui la lettura è un diritto, i poteri pubblici devono garantirne l’accesso in condizioni di uguaglianza.

Il piano cerca di rispondere alle nuove realtà del libro e della lettura, proponendo interventi in diverse direzioni. È richiesto il coinvolgimento di tutte le amministrazioni e del maggior numero di enti privati, sia nel settore del libro che al di fuori di esso.

Si configura, pertanto, un “piano per tutti”, con particolare attenzione ai tre segmenti della popolazione più problematici: la fascia dei più giovani, quella con tassi di lettura bassi e quella con maggiori difficoltà di accesso alla lettura.

La seconda linea strategica del piano si concentra sull’impulso della lettura nel campo educativo. La biblioteca pubblica rappresenta, infatti, un altro dei pilastri del piano, che riconosce anche l’indispensabile contributo alla promozione della lettura svolto dalle biblioteche scolastiche e universitarie.

Infine, il rafforzamento del ruolo delle biblioteche è un’altra delle linee strategiche proposte, unitamente ad un ulteriore sviluppo del settore librario e alla promozione del rispetto della proprietà intellettuale.