«I paesi, le frazioni o le città orfane di una libreria corrispondono almeno al 60 per cento del territorio» nazionale «in cui vive il 17 per cento della popolazione, pari a 10 milioni e 200 mila persone».
Questi i dati allarmanti che sono stati evidenziati dalla ricerca «Book Desert» di Filippo Celata, titolare della cattedra di Geografia economica alla Sapienza di Roma, che ben illustra l’articolo di Emanuela Minucci «Sei città su 10 senza librai. Per leggere serve l’auto», pubblicato sul quotidiano La Stampa del 25 aprile 2019.
LA STAMPA – 25 aprile 2019
Sei città su 10 senza librai. Per leggere serve l’auto
La mappa della Sapienza: librerie a mezz’ora di strada per 10 milioni di persone
di EMANUELA MINUCCI
La ricerca si intitola «Book Desert» e racconta una storia che non avremmo mai voluto sfogliare: quella di un’Italia in cui la libreria più vicina dista almeno mezz’ora. A piedi? No, in automobile. Basta osservare la cartina pubblicata sopra per scoprire che si tratta di un fenomeno tutt’altro che trascurabile. I paesi, le frazioni o le città orfane di una libreria corrispondono almeno al 60 per cento del territorio: aree interne, già povere di servizi essenziali (ma pure la libreria lo è, anche se la sua assenza fa meno scandalo di quella di un ospedale) in cui vive il 17 per cento della popolazione, pari a 10 milioni e 200 mila persone.
Lettori costretti a rivolgere i loro ordini a un libraio asettico e virtuale, quello che sta dietro la vetrina digitale di Amazon, «sempre che il servizio copra le nostre regioni» lamentano alcuni residenti nelle isole maggiori, dove il colosso delle spedizioni arriva con maggiori difficoltà.
Il censimento
A realizzare questo studio e a disegnare una capillare cartina dell’Italia che «legge solo se automunita» è Filippo Celata, titolare della cattedra di Geografia economica alla Sapienza di Roma. «Per realizzare questo lavoro» spiega «sono partito dal database de “Il librario” che ha censito in tutto il Paese ben 4.368 librerie: avamposti culturali che resistono in un mondo nel quale i nostri acquisti sono sempre più mediati da piattaforme impersonali come Amazon». Al posto del libraio in carne e ossa, continua lo studioso, misteriosi algoritmi governano le nostre ricerche online, indirizzando gusti e abitudini di acquisto.
Il salvagente Amazon
La ricerca parla di librerie reali, non posti (come cartolerie o supermercati) dove si può acquistare un libro che spesso non è quello che cerchi. Un posto in cui incontrare autori, chiacchierare con un libraio, assistere a un dibattito. «Dove non c’è più la libreria, e ripeto, si tratta di due terzi di superficie del Paese, c’è solo il salvagente diAmazon».
Nella mappa dell’Italia realizzata dal professor Celata, le macchie rosse (che indicano i luoghi dove il «BookDesert» è più estremo, distanti addirittura oltre un’ora d’auto dalla prima libreria) s’allineano come perline di una collana ai confini del Paese, lungo la dorsale appenninica per allargarsi in pozzanghere scarlatte in Sicilia e Sardegna. Vale la pena notare come questa disuguaglianza si sovrapponga ad altri squilibri geografici. Innanzitutto quelli tra città e zone meno urbanizzate. Basti pensare che nei Comuni che l’Eurostat classifica come densamente popolati troviamo una libreria ogni 7.000 abitanti circa e ogni 5 chilometri quadrati.
Nei Comuni scarsamente popolati, invece, resiste una sola libreria ogni 20 mila abitanti e ogni 250 chilometri quadrati.
Nelle zone meno urbanizzate le librerie non solo calano, ma si rimpiccioliscono, trasformandosi in cartolibrerie o negozi che vendono pochi libri insieme con molto altro.
Nelle grandi città l’offerta è più capillare, più ampia, diversificata, specializzata: insomma, migliore.
Infine, le aree più urbanizzate sono anche quelle dove le consegne di Amazon sono più efficienti: i costi e i tempi di consegna sono strutturalmente inferiori.
Inoltre si riscontrano anche in questo caso i noti squilibri tra Nord e Sud: nel Centro Nord c’è una libreria ogni 12.500 abitanti e ogni 57 chilometri quadrati. Nel Mezzogiorno una ogni 16.500 abitanti e ogni 98 chilometri quadrati.
L’acquisto sotto casa
L’analisi evidenzia come nelle città le librerie siano, appunto, ancora straordinariamente diffuse, nonostante le vendite online ne minino gli affari. Circa il 20 % della popolazione può disporre di una libreria più o meno «sotto casa» vale a dire raggiungibile a piedi in 5-10 minuti. Mentre il 60 per cento degli italiani può raggiungerne una in meno di 5 minuti. Buona media, finché dura.