Dichiarazione di voto del PD sull’open access

Flavia Piccoli Nardelli è intervenuta in Aula alla Camera per la dichiarazione di voto del Partito Democratico sulla proposta di legge in materia di accesso aperto all’informazione scientifica, sostenendo che seppure siano condivisibili le motivazioni sottese all’intervento legislativo il provvedimento rimane un’occasione mancata, privo di quel coraggio necessario a guidare una transizione che tenga conto delle dinamiche di mercato e soprattutto dei criteri della valutazione di ricerca che condizionano i ricercatori, anche in relazione, appunto, a quanto si sta discutendo oggi all’interno dell’Unione europea. Siamo convinti che sarà necessario un attento monitoraggio nella fase di applicazione delle nuove disposizioni per evitare effetti indesiderati.

Mozione PD per lo sviluppo della formazione tecnologica e digitale a scuola

La Camera dei deputati ha approvato la mozione del Partito Democratico, Ascani ed altri n. 1-00136, concernenti iniziative per lo sviluppo della formazione tecnologica e digitale in ambito scolastico: «la chiave del successo nel rapporto tra tecnologia e lavoro deve abbracciare la rivoluzione digitale, a partire dai banchi di scuola. Lo ha sottolineato anche Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, nel suo report « Robot and industrialization in developing countries»: «(…) Bisogna ridisegnare i sistemi educativi – si legge nel documento – in modo da creare le competenze manageriali e professionali necessarie a lavorare con le nuove tecnologie (…)»

Accesso aperto all’informazione scientifica, un’occasione mancata

Flavia Piccoli Nardelli interviene in Aula alla Camera nella discussione generale sulla proposta di legge in materia di accesso aperto all’informazione scientifica presentata dal M5S.

Un provvedimento che Flavia Piccoli Nardelli ritiene in linea di principio condivisibile, sottolineando però che la proposta offre una lettura eccessivamente semplicistica della materia. Infatti, segnala che il testo è inadeguato, in questi termini, a guidare una transizione che tenga conto delle dinamiche del mercato e soprattutto dei criteri di valutazione delle opere scientifiche e delle norme relative alla proprietà intellettuale riconosciuta dal diritto d’autore.

La scuola italiana è uno dei pilastri di maggiore unità del nostro Paese, garanzia di eguaglianza e libertà, collante tra territori e tra generazioni, e non è pensabile che possa entrare in logiche tese a frammentarne il principio cardine: il diritto allo studio per tutti, con le stesse opportunità.

Infatti «non c’è ombra di dubbio che i padri costituenti affidassero alla scuola un compito primario di autoriconoscimento e unificazione. Dunque, chi voglia oggi attentare all’unità dello Stato italiano non può fare a meno di colpire l’unità della scuola», questa la lucida analisi del prof. Alberto Asor Rosa da tempo contrario alla proposta del ministro dell’istruzione Marco Bussetti di regionalizzare la scuola,  ripresa anche nel suo ultimo articolo L’UNITÀ DELLA SCUOLA, pubblicato dal quotidiano “la Repubblica” dello scorso venerdì 28 febbraio.

Primarie PD: il 3 marzo vota per Martina Segretario

Domenica 3 marzo tutti noi possiamo votare alle primarie del Partito Democratico per scegliere il nuovo segretario.

Insieme a tanti amici mi riconosco nella mozione di Maurizio Martina “#fiancoafianco Cambiare il Pd per cambiare l’Italia” in nome dell’unità del Partito Democratico.

Considero fondamentale andare a votare.

Dobbiamo rappresentare l’alternativa forte e senza ambiguità al sovranismo antieuropeo di Lega e M5S, che diffondono odio sociale, sottovalutano i problemi reali del Paese e trascinano l’Italia e l’Europa in una deriva antidemocratica.

Musei: maggioranza direttori mantiene prime domeniche gratis

(DIRE) Roma, 26 feb. – “La gran parte dei direttori dei musei e dei poli museali statali ha deciso di mantenere le prime domeniche gratuite nonostante le indicazioni contrarie del ministro Bonisoli. È la dimostrazione che quella promozione ha funzionato anche per la sua semplicità comunicativa. Sarà adesso complicato mettere a sistema le tante informazioni dei musei che hanno invece deciso di introdurre date differenziate…

La crisi dei «progressisti» e le vie nuove da percorrere

Lucida e molto interessante l’analisi di Mauro MagattiLa crisi dei «progressisti» e le vie nuove da percorrere, pubblicato il 20 febbraio 2019 su Corriere.it: «…l’immaginario «progressista» non funziona più, dato che a prevalere è un’incertezza esistenziale che alimenta la sfiducia nei confronti dell’economia, delle grandi istituzioni e persino della scienza. … Alla politica, oggi, si chiede una nuova mediazione intelligente. Qualcuno cioè che si metta in mezzo tra le biografie personali, le continue trasformazioni e l’instabilità sistemica. Senza la pretesa di modificare la struttura di fondo della società, ma con la capacità di rendere umana la vita quotidiana e sostenibile lo sviluppo.»