Un disegno di legge per promuovere la lettura

Articolo di Flavia Piccoli Nardelli pubblicato lunedì 6 febbraio sul quotidiano “La Stampa”.

Azioni di governo sul territorio nazionale e risorse per le biblioteche pubbliche

«Seicento professori universitari di chiara fama chiedono alla scuola primaria maggiori competenze, controlli più seri, partecipazione alle commissioni di esame di coloro che saranno poi responsabili dei successivi livelli di istruzione dei nostri ragazzi. La questione viene posta al governo e investe il Paese intero. Non è un problema secondario.

L’alternanza scuola-lavoro incrementa le opportunità degli studenti

Alternanza scuola – lavoro. È questo uno degli interventi più significativi previsti dalla Legge 107/2015. L’obiettivo è quello di incrementare le opportunità degli studenti di acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro. La norma ha anche l’obiettivo strategico di superare il ritardo culturale accumulato in questi campo nonostante gli sforzi del legislatore e l’impegno di molte istituzioni scolastiche che hanno investito in progetti d’avanguardia realizzati attraverso convenzioni tra scuola e imprese.

Il Paese, ovviamente, è andato avanti, non ha aspettato gli interventi della politica, dimostrando che i tempi sono maturi perché anche in Italia si realizzino interventi organici e di sistema rispetto ad un tema che è fondamentale.

Occorre attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino la formazione in aula con l’esperienza pratica arricchendo il percorso formativo degli studenti e favorendo il loro orientamento.

Ma è anche una straordinaria opportunità per le aziende da un lato e per le realtà culturali dall’altro di approfittare dell’aiuto che può venire da una nuova visione innovativa come quella che dei diciottenni possono portare nell’organizzazione del lavoro.

Credo quindi sia un passo indispensabile per il nostro Paese aver realizzato un collegamento organico tra scuola e mondo del lavoro attraverso partenariati stabili ed efficaci e aver correlato l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico dei nostri territori.

No tax area per studenti universitari con redditi bassi

La Camera ha approvato la mozione di maggioranza, a prima firma della deputata PD Manuela Ghizzoni, sul diritto all’accesso agli studi universitari per tutelare il talento dei giovani studenti con i redditi più bassi. Infatti, la mozione impegna il Governo a valutare di esentare dal pagamento delle tasse universitarie tutti gli studenti con un Isee (indicatore della situazione economica equivalente) al di sotto di una determinata soglia, ma anche a stabilire incentivi sopra la no tax area per venire incontro agli studenti con reddito familiare basso ed a compensare gli atenei per il calo di gettito. Inoltre, il Parlamento chiede al Governo di stabilizzare le risorse del Fondo integrativo per il diritto allo studio, incrementandone progressivamente l’entità.

Via libera al decreto scuola: ecco le novità

Lo scorso 25 maggio l’Aula della Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del DL n. 42 del 29 marzo 2016 recante “Disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca” (DDL 3822/C relatrice On.le Ascani).

Parecchi gli ambiti di intervento: dalla funzionalità e decoro degli istituti scolastici al contributo per la scuola sperimentale di dottorato del Gran Sasso; dalle nuove modalità di assunzione e ricollocazione dei docenti al rapido pagamento delle spettanze per i supplenti; dalla card per acquisti culturali dei diciottenni al nuovo calcolo dell’Isee per famiglie con disabili.

Il provvedimento autorizza la spesa di 64 milioni di euro per l’anno 2016 per la prosecuzione dal primo aprile 2016 al 30 novembre 2016 degli interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti a sede di istituzioni scolastiche ed educative statali previsto dalla L. 87/2014 (programma “Scuole belle”).

Quale scuola?  Le proposte dei Lincei

Pubblichiamo l’intervento dell’onorevole Flavia Piccoli Nardelli al convegno che si è svolto nella giornata di lunedì 4 aprile sul libro  “Quale scuola? Le proposte dei Lincei per l’italiano, la matematica, le scienze” a cura di Francesco Clementi e Luca Serianni (con l’introduzione del prof. Tullio De Mauro):

“Siamo reduci dall’inaugurazione della mostra “I libri che hanno fatto l’Europa” organizzata dall’Accademia dei Lincei insieme al Ministero dei Beni e delle Attività culturali in cui sono presentati 186 manoscritti e stampe, in gran parte della Biblioteca Corsiniana  dell’Accademia dei Lincei e in parte da altre grandi Biblioteche pubbliche romane, oltre che della collezione della Biblioteca Apostolica Vaticana.

E le riflessioni e proposte contenute in questo saggio rappresentano un’altra iniziativa di grande impatto che ha connotato il lavoro dell’Accademia al di fuori del tradizionale ambito di riferimento.

Sistema scolastico e mondo produttivo: dialogo avviato con l’alternanza scuola – lavoro

L’alternanza scuola lavoro è uno dei principi fondamentali previsti nella legge per “La Buona Scuola”, la legge 107, approvata nella scorsa estate, che ha incontrato notevoli resistenze nel suo cammino. In particolare, per quel che riguarda il tema dell’alternanza, veniamo da una cultura che ha sempre visto forti cesure tra due tipi di istruzione e che considerava l’istruzione tecnica di serie B, dividendo in modo molto netto i segmenti dell’istruzione secondaria superiore. Invertendo questa tendenza abbiamo posto le basi di un cambiamento culturale. La scommessa, naturalmente, interessa la scuola ma nello stesso modo anche l’impresa: perché un investimento vero, culturale oltre che economico, è necessario da una parte e dall’altra. 

L’educazione al patrimonio culturale passa anche per la digitalizzazione

Domani, giovedì 18 febbraio, ad un anno dalla sigla dell’Accordo di Rete che ha avviato la costituzione della Scuola in Digital Cultural Heritage (www.diculther.eu), si terrà l’incontro per la sigla del Protocollo d’Intesa con la Direzione Generale Educazione e Ricerca del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e per l’attuazione del Piano Nazionale per l’Educazione al Patrimonio Culturale.