L’Arte ti somiglia, nuovo spot del MiBACT

Il nuovo spot del MiBACT, per la promozione dei Musei italiani, realizzato in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e con la regia  di Paolo Santamaria, è fatto molto bene. E ricorda un aspetto importante del nostro patrimonio ovvero il legame fra le opere, i territori e quanti oggi le conservano, studiano e visitano.

Questa grande ricchezza, richiamata proprio nel video, attraverso l’utilizzo di immagini di opere alternate a quelle di gente comune, lancia un messaggio chiaro: quanto esposto nei nostri musei non solo ci appartiene ma ci corrisponde.

Sul sito del MiBACT le 20 le opere scelte per il nuovo spot.

RELAZIONE 2015 DELL’OSSERVATORIO CULTURALE DEL PIEMONTE

http://www.ocp.piemonte.it/relazione_annuale.html

Sintesi dei dati
PARTECIPAZIONE CULTURALE
La partecipazione culturale dei residenti in Piemonte nel 2015 mostra una leggera ripresa che aveva dato i suoi primi segnali nel 2014: pur non riuscendo tutt’oggi a coinvolgere la maggioranza della popolazione, se non in qualche sporadico caso, il numero di persone che ha dichiarato di aver preso parte ad attività culturali è aumentato in tutti gli ambiti ad eccezione della lettura.
Il consumo culturale più scelto dai piemontesi è il cinema: 1 residente su 2 ha visto almeno un film nel corso del 2015. Seguono la visita a musei e beni culturali, che ha interessato il 37,3% della popolazione, e i concerti di musica leggera, frequentati dal 21,2% dei cittadini. Aumenta leggermente la partecipazione in ambito teatrale, che si attesta attorno al 19%, e l’attenzione per la musica classica che coinvolge però poco meno del 12% della popolazione. Ancora sotto la soglia del 50% la lettura dei libri – solo il 48,3% dei piemontesi ha dichiarato di aver letto almeno un libro nei 12 mesi dell’anno – e deboli sono i dati relativi alla lettura di quotidiani e riviste sia cartacei (51,1%) sia online (31,6%).
Fonte dati: ISTAT

Il decreto terremoto è legge

Approvato dalla Camera dei deputati con 441 voti favorevoli il decreto terremoto nel quale è confluito il decreto legge n. 189 del 2016, emesso a seguito degli eventi del 24 agosto, e il decreto legge n. 205 del 2016, emesso a seguito degli eventi del 26 e 30 ottobre. 
La legge definisce l’ambito di applicazione che coincide con tutti i comuni dove si sono rilevati danni riconducibili agli eventi sismici e individua gli organi che operano nell’ambito della medesima gestione e sono: il Commissario straordinario, i vice-commissari, la cabina di coordinamento della ricostruzione, nonché i comitati istituzionali in ognuna delle regioni colpite.
Disciplina le funzioni del Commissario straordinario, prevede l’istituzione, in ognuna delle Regioni colpite dagli eventi sismici, di “uffici speciali per la ricostruzione”e l’istituzione di un fondo per la ricostruzione delle aree terremotate, con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro, per l’attuazione degli interventi di immediata necessità.
Stabilisce inoltre: misure per la ricostruzione pubblica privata, misure destinate al sistema produttivo, misure in materia ambientale, misura in materia di legalità e trasparenza, in materia di protezione civile e misure per gli enti territoriali e fiscali.

 

Sul DL Terremoto si veda anche l’articolo su questo sito del 6 dicembre 2016 http://flaviapiccolinardelli.it/oggi-in-commissione-il-parere-al-dl-1892016-recante-interventi-urgenti-per-le-popolazioni-colpite-dal-sisma-del-24-agosto-2016/

Interventi per le popolazioni colpite dal sisma oggi in Commissione

Il Decreto Legge adottato in seguito al sisma del 24 agosto 2016 e ulteriormente ampliato dopo le scosse del 26 e del 30 ottobre 2016, prevede il restauro e la salvaguardia del patrimonio culturale danneggiato.
In particolare si definisce un piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, volto a quantificare i danni nelle quattro regioni interessate e a destinare i finanziamenti per i quali è istituito un apposito fondo. Gli interventi previsti sono la ricostruzione, la riparazione e il ripristino degli edifici pubblici, la funzionalità dei servizi e tutto il necessario al recupero e al restauro dei beni culturali.
Fra gli interventi ai quali possono essere concessi i contributi, rientrano gli immobili scolastici, le strutture universitarie, quelli demaniali o appartenenti agli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, gli edifici pubblici compresi archivi, musei, biblioteche e chiese.
Per la ricostruzione dei beni culturali ecclesiastici si prevede la stipula di un protocollo di intesa tra il commissario straordinario, il MiBACT e le diocesi coinvolte, al fine di definire le forme di collaborazione, concordando le priorità e i termini del recupero dei beni danneggiati.

Via libera della UE sui tagli dell’Iva per la vendita di ebook

È arrivato il via libera dell’Unione Europea sui tagli dell’Iva per la vendita di ebook e giornali online.

I Paesi della Ue potranno tagliare l’Iva per gli ebook e le pubblicazioni digitali allo stesso livello dei libri e giornali cartacei. È una delle norme del pacchetto legislativo della Commissione Ue, con cui riforma il sistema di funzionamento dell’Iva per l’e-commerce rendendolo più semplice.

MiBACT: 135 milioni per Grandi Progetti Beni Culturali

Giovedì 24 novembre è stato presentato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il “Piano grandi progetti beni culturali” 2017-2018, che prevede la spesa di 135 milioni di euro per importanti e attesi interventi di restauro e valorizzazione di beni culturali.

Il piano è stato approvato dalla conferenza unificata Stato- Regioni e dal Consiglio Superiore dei beni culturali.

Si tratta di 23 nuovi interventi che si affiancano a quelli previsti per le regioni del mezzogiorno dal Pon Cultura e Sviluppo per il quale si sono impegnati 490 milioni di euro.

Da Sturzo al Sì passando per i referendum degli anni ’90

Da Sturzo al Sì passando per i referendum degli anni ’90 è il titolo dell’interessante articolo di Emma Fattorini pubblicato sull’edizione odierna de “l’Unità” che riportiamo in versione integrale.

«Dire che i toni si siano fatti aspri, estremi, è ormai un eufemismo. Agli insulti che ci vengono rivolti sembra inusuale rispondere con un ragionamento, pacato e che si fondi addirittura sulla storia.

E invece è proprio quello che alcuni di noi hanno provato a fare in un documento “Da Sturzo al Sì al Referendum” che si presenta in tarda mattinata a Roma alla sala della stampa estera, dove l’altro ieri il No ha minacciato il Sì, accusando preventivamente di brogli elettorali.