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Pdl lettura pronta per l’Aula

La Commissione Cultura della Camera ha varato il testo unificato della proposta di legge per la promozione della lettura. L’Agenzia giornalistica AgCult ha illustrato in un puntuale articolo i contenuti del provvedimento.

Un Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura (anche nelle scuole), riduzione del tetto massimo di sconto dal 15% al 5% sulla vendita di libri nuovi (escluse le biblioteche), divieto del cross merchandising (con l’eccezione però della scolastica), finestre definite per le promozioni (non nel mese di dicembre), una card di 100 euro per contrastare la povertà educativa e l’analfabetismo di ritorno, i patti locali per la lettura, incentivi fiscali e un albo delle librerie di qualità, ogni anno una capitale del libro, digitalizzazione per assicurare l’accesso più ampio possibile al patrimonio culturale e alla sua libera fruizione.

Sono questi i punti principali della proposta di legge sulla promozione e il sostegno alla lettura che la Commissione Cultura della Camera ha definito e per cui ha votato mercoledì 26 giugno il mandato al relatore Alessandra Carbonaro (M5S) a riferire in Aula.

Per l’ok finale da parte della VII occorre solo il parere della Commissione Bilancio che, prima di esprimersi, ha chiesto una relazione tecnica al Ministero dei Beni culturali. Il testo potrà poi approdare nell’Assemblea di Montecitorio, il che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni (compatibilmente col calendario, probabilmente l’8 luglio) per l’approvazione da parte della Camera. Dopodiché andrà al Senato.

Il provvedimento adottato è il frutto dell’intenso lavoro del Comitato ristretto che in queste settimane ha coordinato i testi di cinque proposte di legge provenienti praticamente da tutti i gruppi parlamentari.
Partendo dalla proposta di legge targata Pd a prima firma dell’ex presidente della VII Commissione Flavia Piccoli Nardelli, il testo ha accolto parte delle istanze contenute nelle proposte di legge abbinate: quella del leghista Daniele Belotti, quella di Gigi Casciello (FI) e quelle dei due esponenti di Fratelli d’Italia Federico Mollicone e Paola Frassinetti.

Il testo, di cui è relatrice la capogruppo M5S in Commissione Cultura Alessandra Carbonaro, si compone di 13 articoli che intervengono su molti temi, andando in parte a modificare anche la Legge Levi del 2011.

Interessante anche l’allargamento ai libri della legge 166/2016 sul dono del cibo. “Una norma importante che permette, ad esempio, di donare testi alle biblioteche delle carceri – spiega ad AgCult Flavia Piccoli Nardelli, firmataria della proposta di legge da cui tutto è partito -. Si tratta di un passo all’interno dell’economia del dono che non interferisce su quella normale, ma viaggia piuttosto su canali diversi e paralleli”. Per Piccoli Nardelli va comunque sottolineato che “questa legge non è una legge sul libro, ma sulla promozione della lettura. Questo è un primo momento di riflessione sulla filiera della lettura. Un mondo, tuttavia, che resta purtroppo ancora molto diviso”.

IL PIANO NAZIONALE PER LA LETTURA
Gli obiettivi del Piano nazionale d’azione sono:

  • diffondere l’abitudine alla lettura, come strumento per la crescita individuale e per lo sviluppo civile, sociale ed economico della Nazione valorizzando l’immagine sociale del libro e della lettura;
  • promuovere la frequentazione delle biblioteche e delle librerie;
  • valorizzare e sostenere le buone pratiche di promozione della lettura realizzate da soggetti pubblici e privati;
  • valorizzare e sostenere la lingua italiana;
  • prevedere interventi mirati per specifiche fasce di lettori e per i territori con più alto tasso di povertà educativa.

La predisposizione del Piano d’azione, il coordinamento e l’attuazione delle attività sono affidati al Centro per la lettura. Il piano prevede uno stanziamento di 3,5 milioni di euro annui.

PROMOZIONE DELLA LETTURA NELLE SCUOLE
Le scuole statali e non statali di ogni ordine e grado promuovono la lettura come momento qualificante del percorso didattico ed educativo degli studenti. A tal fine, gli uffici scolastici regionali individuano, attraverso appositi bandi, nelle reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale la scuola che opera quale ‘Polo responsabile del servizio bibliotecario scolastico di ogni ordine e grado’.

LO SCONTO E IL CROSS MERCHANDISING
Il provvedimento interviene a modificare anche la Legge Levi del 2011 nella parte relativa agli sconti sui libri nuovi. La vendita di libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, è consentita con uno sconto massimo fino al 5 per cento del prezzo apposto. Lo sconto può arrivare al 15 per cento per i libri adottati dalle istituzioni scolastiche come libri di testo.

La norma si applica anche alle vendite di libri effettuate per corrispondenza o tramite piattaforme digitali su internet. I limiti massimi di sconto non si applicano alle vendite di libri alle biblioteche, purché i libri siano destinati all’uso dell’istituzione, restando esclusa la loro rivendita.

Sono vietate iniziative commerciali, da chiunque promosse, che accordino sconti superiori ai limiti previsti anche nel caso in cui prevedano la sostituzione dello sconto diretto con la consegna di buoni spesa utilizzabili contestualmente o successivamente all’acquisto dei libri sui quali sono riconosciuti. Sono esclusi dall’ambito di applicazione di questa norma i libri adottati dalle istituzioni scolastiche come libri di testo. Per questo ultimo pubblico era stato presentato un emendamento (bocciato in Commissione) da parte di Forza Italia per eliminare questa deroga.

LE PROMOZIONI
Per un solo mese l’anno (escluso il mese di dicembre), per ciascun marchio editoriale, le case editrici possono offrire uno sconto sul prezzo di vendita dei propri libri maggiore del limite del 5%, ma comunque non superiore al 20 per cento del prezzo di copertina.

L’offerta è consentita nei soli mesi dell’anno stabiliti da un decreto del Ministro per i beni culturali, da adottare, in sede di prima attuazione, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge. L’offerta non può riguardare titoli pubblicati nei sei mesi precedenti a quello in cui si svolge la promozione.In uno dei mesi individuati, una sola volta l’anno, i punti vendita possono offrire sconti sui libri con la percentuale massima del 15 per cento.

L’ALBO DELLE LIBRERIE DI QUALITA’
Al fine di promuovere un ampio pluralismo culturale ed economico nonché di accrescere la qualità della lettura, è istituito, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, l’Albo delle librerie di qualità. Con decreto del Ministro per i beni culturali, da adottare entro sei mesi, sono disciplinate le modalità di formazione e tenuta dell’Albo delle librerie e sono stabiliti i requisiti per l’iscrizione nell’Albo.

L’iscrizione è riservata alle librerie che esercitano in modo prevalente l’attività di vendita al dettaglio di libri in locali accessibili al pubblico e che assicurano un servizio innovativo e caratterizzato da continuità, diversificazione dell’offerta libraria e realizzazione di iniziative di promozione culturale nel territorio. Nella definizione dei requisiti, si tiene conto dell’assortimento diversificato di titoli offerti in vendita, della qualità del servizio, delle attività di proposta di eventi culturali, dell’adesione ai patti per la lettura e della specificità del territorio.

GLI INCENTIVI FISCALI
Al fine di potenziare le attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di libri, il tax Credit previsto dalla Legge di Bilancio 2018 è incrementato di 3.750.000 euro annui a decorrere dal 2020.

LA CARD
Attraverso un emendamento del Presidente della Commissione Luigi Gallo (M5S) nasce una card elettronica del valore di 100 euro per contrastare la povertà educativa e promuovere la diffusione della lettura. L’emendamento interviene – sostituendolo integralmente – sull’articolo 7 del provvedimento che già prevedeva una card, ma senza indicarne il valore nominale.

La card sarà utilizzabile entro un anno dalla sua emissione e contribuirà alle spese per l’acquisto di libri, prodotti e servizi culturali da parte di cittadini italiani e stranieri residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari economicamente svantaggiati.

Per l’adozione della Carta vengono stanziati 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2020. Sarà un decreto del Mibac, di concerto con il Mef, a stabilire, entro novanta giorni dalla pubblicazione della legge, i requisiti per ottenere l’assegnazione della ‘Carta della Cultura’, le modalità di attribuzione e il suo utilizzo. Al fondo appositamente costituito potranno essere conferiti i proventi derivanti da donazioni, lasciti o disposizioni testamentarie da soggetti privati, comunque destinati allo Stato per il conseguimento delle finalità del fondo stesso.

Sempre nel decreto del Mibac saranno stabilite anche le modalità di conferimento di somme al Fondo da parte di privati. Le imprese possono destinare alle finalità del fondo parte del proprio volume di affari, senza effetti ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Le imprese che destinano almeno l’1 per cento del loro volume di affari sono autorizzate ad utilizzare un logo del Ministero dei beni e delle attività culturali che certifica il loro impegno nella lotta contro la povertà educativa e culturale.

I PATTI PER LA LETTURA
Le regioni e gli altri enti territoriali, nell’esercizio della propria autonomia, danno attuazione al Piano d’azione attraverso la stipulazione di Patti locali per la lettura intesi a coinvolgere le biblioteche e altri soggetti pubblici, in particolare le scuole, nonché soggetti privati operanti sul territorio interessati alla promozione della lettura.

LA CAPITALE ITALIANA DEL LIBRO
Al fine di favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura, il Consiglio dei ministri assegna annualmente ad una città italiana il titolo di “Capitale italiana del libro”. Il titolo è conferito all’esito di un’apposita selezione, svolta secondo modalità definite, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge.

I progetti della città assegnataria del titolo sono finanziati entro il limite di spesa di 500.000 euro annui. Il titolo di Capitale del libro è conferito a partire dal 2020.

LA DIGITALIZZAZIONE
I soggetti pubblici realizzano o promuovono iniziative di digitalizzazione al fine di assicurare l’accesso più ampio possibile al patrimonio culturale e alla sua libera fruizione, contribuire a sostenere l’innovazione tecnologica nel settore editoriale, favorire l’utilizzo di strumenti didattici in versione digitale nel rispetto del Piano Nazionale Scuola Digitale.

Per la realizzazione del progetto, viene istituito un fondo destinato all’erogazione di contributi per il finanziamento delle iniziative di digitalizzazione con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022.