Scuola-lavoro, alternanza dimezzata. Si torna indietro di almeno 15 anni

Nel Documento di Economia e Finanza, il documento che è alla base della futura Legge di Bilancio, l’istruzione è uno dei principali settori colpiti dai tagli per finanziare le altre misure del governo Lega-M5S. Nel DEF si taglia sull’alternanza scuola lavoro: meno 50 milioni di euro.

Si tolgono così risorse per aiutare i ragazzi a fare orientamento, esperienze, acquisire competenze quando invece sarebbe fondamentale continuare a costruire una relazione tra saperi e loro applicazioni, tra competenze e loro espressione sociale.

Oltretutto, la legge di bilancio 2017, aveva inserito la possibilità di assumere, entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che avessero svolto, presso il medesimo datore di lavoro, percorsi di alternanza scuola-lavoro per la qualifica e il diploma professionale, godendo di un esonero contributivo.

Un duro colpo per i nostri ragazzi, perché se il legame scuola-azienda si indebolisce, il rischio è rendere incolmabile questo gap e privare così le nuove generazioni di opportunità per il futuro.

Massimo Valsecchi: «la mia Palermo è un’idea di futuro»

Mi ha colpito la lettura dell’articolo di Angela Manganaro “Massimo Valsecchi: «In anni schiacciati sul presente la mia Palermo è un’idea di futuro»”, pubblicato su Il Sole 24 Ore dello scorso 8 ottobre.

Ho conosciuto personalmente Valsecchi durante una visita che la Commissione Cultura fece nella città di Palermo a novembre dello scorso anno. Ricordo con piacere quell’incontro, che si svolse a Palazzo Butera, maestoso edificio del Settecento che si affaccia sul mare, appartenuto ai Principi di Butera. Valsecchi era in abiti da lavoro indaffaratissimo insieme agli operai nel complesso restauro del palazzo. Fu in quell’occasione che ci illustrò il suo progetto che andava ben oltre la ristrutturazione di un prestigioso edificio storico per farne la dimora personale ed esporvi la propria collezione d’arte che vanta nomi del calibro di Annibale Carracci, Andy Warhol, Gehrard Richter e Gilbert&George.

Tax credit: aiuto concreto per librerie

(AGI) – Roma, 8 ott. – «Sono orgogliosa del lavoro fatto nella passata legislatura sulla promozione della lettura e a favore delle librerie. Oggi i numeri dimostrano che favorendo la tax credit sulle librerie si può dare un aiuto concreto per salvarle.

Sono circa duemila le librerie italiane che usufruiranno del tax credit introdotto nella scorsa legislatura a favore degli esercizi commerciali specializzati nel settore della vendita al dettaglio di libri.

Editoria: Sil Confesercenti, successo Tax Credit, il 77% delle richieste è arrivato dalle librerie indipendenti

Giussani (SIL): il 67% ha meno di 300mila euro di fatturato, la misura centrato il bersaglio. Confermare la misura e rafforzarla, plafond già esaurito.

«Il tax credit librerie è stato un successo tra le indipendenti: su 1196 imprese che hanno presentato richieste, le librerie indipendenti sono state 920, il 77% del totale. Numeri che dimostrano l’efficacia dello strumento soprattutto fra le piccole attività: tra le indipendenti che hanno aderito, il 67% ha un fatturato inferiore ai 300mila euro l’anno». Così Cristina Giussani, Presidente del Sil, il Sindacato italiano librai Confesercenti, commenta i dati relativi al numero di domande accettate per il tax-credit librerie diffusi dal Ministero per i Beni Culturali.

Magatti: Il vecchio sta crollando e il nuovo non si vede

«La crisi consiste nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati», scriveva Antonio Gramsci nei Quaderni dal carcere. Parte da questa riflessione, per molti versi senza tempo, l’ultimo articolo del sociologo Mauro Magatti “Il vecchio sta crollando e il nuovo non si vede”, pubblicato domenica 7 ottobre sul Corriere della Sera. “La partita si gioca sull’idea di futuro – ci dice Magatti, anche se – “… si parla troppo poco delle condizioni necessarie per realizzare un modello di crescita più sensato, inclusivo e desiderabile”.

Mozione PD sulla Grande Guerra

La Camera dei deputati ha bocciato la mozione presentata dal Partito Democratico sulle Iniziative per la celebrazione del centesimo anniversario della vittoria della Prima Guerra Mondiale, che poneva l’accento sul ruolo distruttivo che produssero i nazionalismi europei nello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Al contrario, è stata approvata dalla maggioranza la mozione presentata da Fratelli d’Italia che della Grande Guerra sottolinea invece il valore della “vittoria indimenticabile che ci permise di completare il percorso risorgimentale, portando i confini della Patria là dove già Dante aveva indicato”. Quindi, non l’inutile strage, come sostenne Papa Benedetto XV nell’agosto del 1917, una tragedia mondiale che causò oltre 17 milioni di vittime tra militari e civili, ma una guerra dove “i nostri eroi trasformarono uno Stato giovane in una Nazione”.

Per la salvaguardia di Villa Paolina di Mallinckrodt

Pubblichiamo la replica di Flavia Piccoli Nardelli alla risposta, purtroppo ancora non risolutiva, che il Ministero per i beni e le attività culturali ha dato oggi in Commissione Cultura alla Camera all’interrogazione con la quale si chiedeva al Ministro di tutelare Villa Paolina di Mallinckrodt, a rischio, come altri edifici storici del quartiere Trieste di Roma, di pesanti interventi volti, in alcuni casi, anche alla loro completa demolizione.