Disegno di legge sul consumo del suolo: le osservazioni della Commissione Cultura

La riduzione del consumo del suolo, il riuso del medesimo e la rigenerazione urbana. Sono questi gli obiettivi di un importante disegno di legge. Che contiene un’epocale cambio di punto di vista e inversione di tendenza: gli strumenti urbanistici diventeranno la guida per la riduzione del consumo del suolo (si punta all’azzeramento entro il 2050) e non quindi, come ora, intesi quali mezzi per regolare l’attività edilizia e infrastrutturale. La vera rivoluzione copernicana consiste in tre concetti fondamentali: riuso, rigenerazione e edilizia di qualità. Con il riuso, si intende che si debba sempre tentare ogni sforzo per modificare in meglio l’esistente; con la rigenerazione si punta a far passare il concetto che l’intervento urbanistico e edilizio debba essere considerato sempre in una dimensione sociale e produttiva.

Il disegno di legge mira a un’elevazione del livello urbano e mira a ottenere una migliore compatibilità tra spazi privati e pubblici (specie agli articoli 4 e 5, che prescrivono, per esempio, interventi di efficienza energetica, accessibilità ciclabile e interventi di architettonici di pregio, attraverso concorso).

Tuttavia, durante il vaglio del disegno di legge, lo sorso 12 gennaio in Commissione Cultura, sono state individuate alcune criticità in particolare rispetto agli articoli 5 e 6 del disegno di legge.

Agroalimentare, città bio e Art Bonus

Ringraziamo l’onorevole Silvia Fregolent e il quotidiano l’Unità per aver concesso la riproduzione del suo articolo, pubblicato venerdì 22 gennaio 2016. Ecco il testo:

Nel nostro paese cultura non indica soltanto opere artistiche, archeologiche o architettoniche ma anche paesaggio, artigianato e prodotti agroalimentari di qualità. Si tratta di un nuovo approccio di tutela e valorizzazione delle ricchezze territoriali capace di coniugare tutte queste componenti in un sistema di offerte in grado di produrre opportunità di crescita economica, occupazionale e sociale.

Art Bonus: mecenati di oggi per l’Italia di domani

Il provvedimento dell’Art Bonus, introdotto dal decreto legge n. 83 del 2014 (convertito con la legge n. 106 del 2014), consente – all’art. 1 – una forte detrazione fiscale per le donazioni a sostegno di beni culturali pubblici. I dati del 2015 dimostrano che il provvedimento è stato accolto positivamente dai donatori (molti dei quali singoli cittadini, a dimostrazione di quanto la buona politica generi l’impegno civile da parte dei cittadini medesimi).

Aedon, arti e diritto online

Aedon è un quadrimestrale di arti e diritto online (http://www.aedon.mulino.it) diretto da Marco Cammelli. Nell’ultimo numero propone in apertura contributi di Girolamo Sciullo sull’amministrazione del patrimonio culturale alla luce della legge Madia; di Carlo Zoli sui beni culturali come servizi pubblici essenziali; di Giuseppe Piperata su sciopero e musei e prosegue con alcune proposte di riforma, sia sulla tutela del patrimonio archeologico italiano (Luigi Malnati, Maria Grazia Fichera, Sonia Martone), sia sul mercato del libro antico (Geo Magri). Sul tema della valorizzazione e fruizione dei beni culturali scrive Giuseppe Severini (in particolare sull’immateriale dei beni culturali) mentre Annalisa Gualdani affronta il caso della Madonna del Parto di Piero della Francesca. Concludono il numero l’osservatorio “Giudice amministrativo” di Leonardo Zanetti e la sezione dedicata alla documentazione inerente i temi trattati.