Cultura presidio, non fortino élitario

Pubblichiamo per gentile concessione dell’autore l’articolo di Fabrizio Coscia, pubblicato su Il Mattino, martedì 19 aprile 2016

Per illustrare lo stato delle cose della cultura italiana l’editore Giuseppe Laterza rievoca il celebre sketch di Walter Chiari sul Sarchiapone: qualcosa di vagamente minaccioso che tutti fingono di conoscere ma che nessuno sa bene cosa sia davvero.

70 anni dalla Repubblica, 70 anni dal voto alle donne

Venerdì 15 aprile presso la Sala Santa Maria delle Grazie a Mestre si è svolto il convegno “1946-2016. 70 anni dalla Repubblica, 70 anni dal voto alle donne”, cui ha preso parte Flavia Piccoli Nardelli. Di seguito si riporta il testo del suo intervento:

Il 2 giugno del 1946 è la data in cui le donne italiane furono chiamate per la prima volta, se non si considera il voto amministrativo di marzo del’46, a esprimere, attraverso lo strumento democratico del voto, una loro idea di Stato.

Una data che per le donne italiane ha rappresentato uno spartiacque: da quel momento in poi si parlerà del prima e del dopo il 2 giugno del ’46, quando si parla della condizione della donna nel Paese.

Un’eredità da riconquistare

Per gentile concessione dell’autore, Giuliano Volpe, professore ordinario di Archeologia presso l’Università di Foggia e  Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici del Mibact, pubblichiamo di seguito il suo contributo al volume, edito da Maggioli Editore, “Cluster in progress. La Tecnologia dell’architettura in rete per l’innovazione”:

Mai avrei pensato, riflettendo su temi relativi al patrimonio culturale, di dover ricorrere alla psicanalisi. Considerazioni ispirate dalla scienza di Freud e Jung non sono nuove nel campo dell’archeologia e, in generale, dei beni culturali. Il volume di Massimo Recalcati (Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre, 2013) mi ha portato a riflettere ancora sul concetto di eredità culturale, trovando interessanti analogie con un mio libro recente (Patrimonio al futuro, 2015) e soprattutto con i principi della Convenzione di Faro (Stce n. 199 del 27 ottobre 2005, sottoscritta dall’Italia il 27 febbraio 2013).

Università in declino, un’indagine sugli atenei da nord a sud

Pubblichiamo, per gentile concessione di radio Radicale, l’intervento dell’on. Flavia Piccoli Nardelli alla presentazione del Rapporto della Fondazione RES “Un’indagine sugli atenei da Nord a Sud” a cura di Gianfranco Viesti, edito da Donzelli. All’incontro, insieme all’Autore , hanno partecipato l’on. Giancarlo Giorgetti, presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, e l’on. Pino Pisicchio, presidente del Gruppo Misto, che ha presieduto i lavori.

Quale scuola?  Le proposte dei Lincei

Pubblichiamo l’intervento dell’onorevole Flavia Piccoli Nardelli al convegno che si è svolto nella giornata di lunedì 4 aprile sul libro  “Quale scuola? Le proposte dei Lincei per l’italiano, la matematica, le scienze” a cura di Francesco Clementi e Luca Serianni (con l’introduzione del prof. Tullio De Mauro):

“Siamo reduci dall’inaugurazione della mostra “I libri che hanno fatto l’Europa” organizzata dall’Accademia dei Lincei insieme al Ministero dei Beni e delle Attività culturali in cui sono presentati 186 manoscritti e stampe, in gran parte della Biblioteca Corsiniana  dell’Accademia dei Lincei e in parte da altre grandi Biblioteche pubbliche romane, oltre che della collezione della Biblioteca Apostolica Vaticana.

E le riflessioni e proposte contenute in questo saggio rappresentano un’altra iniziativa di grande impatto che ha connotato il lavoro dell’Accademia al di fuori del tradizionale ambito di riferimento.

Dal 1945, la nostra e la vostra Storia

Di seguito il testo di saluto inviato da Flavia Piccoli Nardelli, Presidente VII Commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera dei Deputati in occasione della presentazione dell’Archivio storico digitale del quotidiano la Sicilia svoltasi il 15 marzo a Catania.

A causa di impegni istituzionali non posso essere presente all’iniziativa pubblica di oggi, 15 marzo, con la quale “La Sicilia” presenta il progetto di digitalizzazione della sua raccolta, dall’anno della sua fondazione, il 1945, fino ai nostri giorni. E di questa “assenza” forzata me ne dispiaccio perché il progetto di rendere liberamente consultabile e fruibile sul web il quotidiano presenta aspetti di grande rilevanza.